Sanità - 18 maggio 2023, 17:20

Nuovo Maria Vittoria, i dirigenti medici spingono: "E' urgente, bisogna fare in fretta"

L'appello di Cimo Fesmed: "Accelerare i tempi per rispondere ai bisogni di salute dell’area Nord-Ovest della città"

corridoio di ospedale con indicazioni per i reparti

Anche i dirigenti medici spingono per il nuovo Maria Vittoria

Il nuovo Maria Vittoria è necessario, quindi urgente. Lo pensano i dirigenti medici di Torino e del Piemonte e la loro voce è rilanciata da Cimo Fesmet, federazione che guarda con favore alla localizzazione della nuova struttura individuata dai tecnici della Regione nell’area Nord-Ovest di Torino, compresa tra il parco della Pellerina e corso Lecce, nella Circoscrizione 4.

Una posizione, spiegano, "che garantirebbe sia l’attuale organizzazione di continuità assistenziale con il territorio sia il mantenimento dei parametri di sicurezza sanitaria legati ai tempi di intervento del 118", dice Sebastiano Cavalli, presidente di Cimo-Fesmed Piemonte.

Il nuovo ospedale dovrebbe nascere unendo il Maria Vittoria, costruito nel 1885, uno dei cinque ospedali generali di riferimento per l’area metropolitana di Torino, sede di un DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) di I livello e riferimento per il Dipartimento Materno-Infantile per tutta l’area nord della città e l’Amedeo di Savoia, inaugurato nel 1900, centro di riferimento regionale per le malattie infettive e punto di riferimento nella gestione clinica dei pazienti durante l’emergenza pandemica.

Una concezione vecchia e spazi ridotti

"L’ospedale Maria Vittoria attualmente dispone di 338 posti letto di ricovero ordinario e di 45 letti di Day-Hospital e serve una popolazione di oltre 215.000 abitanti. Con oltre 70.000 accessi /anno, l’Ospedale presenta, da molti anni, il maggior numero di accessi annui in Pronto Soccorso non solo tra gli ospedali dell’area metropolitana di Torino ma anche tra tutti i presidi ospedalieri della Regione Piemonte. La sua organizzazione a padiglioni, ormai inadeguata alle esigenze organizzative di un moderno ospedale, l’esiguità degli spazi a disposizione per le attività assistenziali e le inevitabili ed irrisolvibili criticità strutturali dovute all’obsolescenza della struttura ne fanno un presidio non più funzionale alla domanda di salute dei cittadini", si legge ancora nell'appello del Cimo.

I difetti del "vicino" Amedeo di Savoia

E ancora: "L’Ospedale Amedeo di Savoia, organizzato a padiglioni come il Maria Vittoria, presenta numerose criticità non solo strutturali ma anche organizzative, quali la mancanza di un servizio di Radiologia e di Anestesia e Rianimazione h 24 pur in presenza di pazienti con patologie estremamente complesse".

Da qui la preferenza (e l'urgenza) per il nuovo nosocomio. “Entrambe le strutture presentano limiti strutturali e funzionali enormi, per questo motivo se vogliamo garantire ai cittadini servizi efficienti e all’avanguardia, è fondamentale procedere con l’unificazione dei costruendo un presidio che possa diventare un fiore all’occhiello non solo in Piemonte ma in tutta Italia”, concludono.

Massimiliano Sciullo

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