E poe...sia! - 11 giugno 2023, 09:11

La biblioteca del lupo

C'era una volta e c'è ancora la Natura

La biblioteca del Lupo - Valchiusella (TO)

La biblioteca del Lupo - Valchiusella (TO)

Buongiorno #poetrylovers e ben ritrovati su questi schermi!

Devo ammetterlo: raramente mi sono emozionata tanto durante la stesura di un articolo; il perché, grosso come una casa (anzi, un bosco!) lo scoprirete presto. Da parte mia, una promessa: mettercela tutta per trasmettervi l'intensità e la luce insite nel progetto di cui oggi vi racconto, con l'aiuto della mia ospite.

Cominciamo con il fare la conoscenza di Greta Silva (un nome e un cognome decisamente premonitori), libraia e custode nello spirito e nel corpo della Biblioteca del Lupo. Ma prima di lasciarle la parola, è importante riportare qualche dettaglio: questa biblioteca di montagna (1300 metri s.l.m.) nasce nel maggio 2019 e si sviluppa all'esterno di una baita usata precedentemente come stalla, in una zona di puro alpeggio della Valchiusella – in località Tetti Superiori di Traversella (TO). Una vera e propria open air library, in cui l'incredibile patrimonio cartaceo s'intreccia e si dirama, approfondendo ed educando il rispetto umano nei confronti di ognuno dei principali componenti naturalistici: fauna, flora, habitat, ecologia, biodiversità, stagioni, ruoli, predatori e prede, energia pulita, equilibri e ritmi della Natura, biologia, etologia, miti e leggende. Il contesto selvatico, imprescindibile e catalizzatore di riflessioni profonde, permette di godere appieno della missione salvifica della montagna, nei suoi silenzi parlanti, troppo spesso ignorati.

Benvenuta Greta, grazie di aver accettato il mio invito a rispondere ai molti quesiti che un luogo così mistico e intimo hanno scatenato in me. Sono certa anche i miei lettori non vedano l'ora di entusiasmarsi! Apriamo le danze: parlaci di te e di come sei giunta ad abbracciare un progetto simile, oltretutto autofinanziato.

Certo, con molto piacere. Da qualche anno, insieme al mio compagno, vivo in una baita immersa nel bosco, a poca distanza dalla mia amata biblioteca. Isolati per scelta, sì, ma non per questo soli: dieci pecore nane, un corvo, tre cani e due asinelle condividono infatti con noi gli spazi e la compagnia, oltre ad aiutarci nel raggiungimento di un importante obiettivo, mantenere un eco tono ottimale, vitale, affinché sul terreno possano crearsi – con il minor impatto possibile - radure adatte a ospitare altre specie animali autoctone. Non ci definiamo allevatori, dal momento che non mangiamo né vendiamo carne; nessun elemento naturale intorno a noi è sfruttato a scopo di lucro, mai. Le nostre pecore sono animali da affezione e compagne di vita a tutti gli effetti! I suoni della Natura, i suoi silenzi, i suoi colori, l'ambiente che si trasforma e si rigenera in un tempo non tempo: esserne parte (e, non dimentichiamolo, ospiti) è la più speciale e appagante tra le avventure.

Da dove nasce l'idea della Biblioteca del Lupo e come si concretizza?

Desideravo che chiunque potesse godere della magia ancestrale di cui è intriso ogni filo d'erba, ogni tronco e ogni creatura vivente della montagna: vivendola realmente, nel suo nucleo autentico. Non si tratta soltanto di camminare, percorrere spazi e “passare”, bensì fornire ai visitatori l'occasione preziosa di restare, essere insieme, fermando il tempo in una dimensione sospesa, clemente, in cui riscoprire la pace e la quiete. Accantonato il superfluo ed esiliata la frenesia, non resta che mettersi in ascolto. Respirare la Natura con ogni senso e in ogni gesto, assorbirla dai pori della pelle ma soprattutto incontrarla e conoscerla leggendo, attraverso l'ausilio dell'oggetto simbolo per eccellenza, il libro. Così, lentamente, è nata la mia ricerca e conseguente raccolta di approfondimenti, saggi e guide naturalistiche montane – libri adatti a grandi e piccini. Sono profondamente convinta di una verità: “se conosco, proteggo”. Le stesse librerie, quasi a voler trasmettere e amplificare il senso di appartenenza perduto alla Natura, sono protese verso il bosco,vicine di casa rispettose di sorbi, noccioli, aceri e betulle.

Ricordi il primo argomento su cui ti sei soffermata e hai cominciato a raccogliere materiale?

Eccome, Johanna: l'animale da cui prende nome la biblioteca, il lupo! Devi sapere che anni fa, a seguito di un incendio doloso, gli equilibri della valle sono stati sconvolti e molti animali per sopravvivere hanno dovuto spostarsi e modificare le proprie abitudini, predatori compresi. Come ovvia conseguenza, abbiamo subito la predazione di un capo, attaccato dai lupi. Suonerà strano ma solo allora ho davvero realizzato la loro presenza intorno a me, il loro ruolo e quanto poco ne sapessi al riguardo. E così è partita la mia ricerca di materiale, libri, racconti, romanzi, approfondimenti e studi scientifici; man mano che il tempo passava, l'archivio dedicato al lupo prendeva vita e reclamava spazio, divenendo una missione “imprevedibilmente splendida”, la mia. Parallelamente, più imparavo più mi rendevo conto dell'aggressività dell'uomo verso questa specie, alimentata da false credenze e da molta ignoranza.

Questa consapevolezza ha modificato i tuoi obiettivi?

Direi piuttosto che ne ha ampliato il raggio d'azione; il rispetto per la Natura passa inevitabilmente per la sua protezione. Perciò, accanto alle attività della biblioteca, io e un impavido gruppo di fototrappolatori affianchiamo il nostro impegno contro il bracconaggio. Ecco perché amo paragonarci a dei custodi. Grazie all'installazione di fototrappole, abbiamo potuto documentare l'incredibile biodiversità montana e la sua bellezza, oltre alla possibilità di segnalare comportamenti illegali e crudeli. La strada è in salita, ma siamo allenati e determinati a proseguire sul nostro sentiero!

Cosa vuoi trasmettere ai viaggiatori in visita?

La necessità di interagire e connettesi al bosco, grazie alla ricezione aperta e libera della voce della montagna: ascoltarla è una scelta soggettiva e, di questi tempi, coraggiosa. Lo scopo è sentirsi vicini alla Natura nella sua complessità, una sensazione che dovrebbe accompagnarci non soltanto quando ci troviamo in essa immersi bensì seguirci e guidare il nostro stile di vita. Assurdo quanto le nostre esistenze moderne non facciano che allontanarci dalle origini e portarci a dimenticare di esserne parte, dipendenti dalla sua benevolenza.

Come si raggiunge la Biblioteca del Lupo?

Non esiste segnaletica, servono orientamento e pazienza. Spesso, prima di trovarla, bisogna “perdersi”. Siamo talmente abituati al controllo, ad anticipare il prossimo passo, da non essere più padroni di quello stesso passo. In montagna, al contrario, ogni direzione è una scelta consapevole, né giusta né sbagliata, semplicemente vera. E a furia di provare, faticare e proseguire, sarà la Biblioteca del Lupo a rivelarsi, ma non prima di essersela guadagnata. Così come va guadagnata qualsiasi cosa di cui valga la pena fare esperienza.

Un patrimonio immenso: quali criteri segue la suddivisione dei libri? E dove possiamo informarci sui vari eventi e le iniziative?

I libri sono divisi per affinità; non avrebbe senso seguire le regole canoniche di catalogazione, perché equivarrebbe a snaturare e confinare un progetto e un luogo liberi di diritto. Ogni utente/viaggiatore/curioso può visionare il materiale per il tempo necessario e, se lo desidera, donare libri alla biblioteca, dal momento che è presente una sezione in scambio; grazie al bookcrossing, infatti, nonostante la tematica chiave resti la Natura, si possono trovare romanzi, gialli, thriller e libri illustrati. Gli orari di apertura sono il sabato e la domenica, dalle ore 10 alle 17, anche se l'orario è piuttosto relativo – diciamo che la biblioteca è disponibile finché il sole regala i suoi caldi raggi! La nostra realtà è lontana dall'infrastruttura digitale che sempre più soffoca il mondo, ma abbiamo comunque deciso di “presentarci” tramite una pagina Instagram (potete seguirci al seguente profilo: @bibliotecadellupo) benché continuiamo a preferire il passaparola. Per quanto riguarda i prossimi eventi, sono felice di segnalare a te e ai lettori di “E Poe...sia!”: la passeggiata organizzata dal gruppo viaggi “Avventure nel mondo” (programmata per l'11 giugno); l'appuntamento culinario (vegano) in collaborazione con un partner a noi caro - il ristorante “Koivu” (9 luglio) e il laboratorio di scrittura poetica condotto dalla scrittrice Francesca Matteoni (21 luglio).

Grazie Greta, sono felicissima di aver conosciuto questa realtà unica e rara, in cui scibile e rispetto camminano fianco a fianco, in un percorso del corpo e della mente. E di sapere che persino in mezzo a un bosco, tra cinguettii e creature della notte, la Poesia trova riparo. Una casa calda e rigogliosa.

Adesso ditemi se io e Greta non vi abbiamo convinti ad avventurarvi in Valchiusella alla ricerca della Biblioteca del Lupo, dei suoi tesori e della sua promessa di pace?!?

Un'altra piccola grande gemma made in Piemonte!


La poesia conclusiva di oggi? “Abitavamo nel bosco”, dell'autrice e storica toscana Francesca Matteoni:

ABITAVAMO NEL BOSCO

Percorrevamo vene di terriccio

O su per ore umbratili

Le code spenzolanti, il legno azzurro.

Genti di pelle e nuvolaglie.

Gli occhi dei rapaci erano bianchi

Lumi ossuti nella notte.

Rocce, resti, ramaglie.

Nel mezzo della pietra stava l'acqua

Sospinta sulle sagome del mondo -

Una nerezza antica dal fondale.

Io l'annusamo corrermi nel volto

Dentro il corpo rotto, arborescente.

L'erba che si fa limpida e tagliente.


Questo verso in particolare:

Lumi ossuti nella notte”

Possiamo dire lo stesso, dei nostri occhi? Li teniamo ben aperti sul mondo, per quanto buio possa farsi?

Pensateci su.

Alla prossima

Johanna Poetessa

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