Nuove Note - 18 giugno 2023, 09:31

Immune: "Fare musica? Per me è terapeutico"

Al secolo Elia Pivotto, è cresciuto nella periferia vercellese: "A volte è frustrante, ma il bello è proprio questo"

Cantautore Immune

Immune, al secolo Elia Pivotto, è originario della provincia di Vercelli

Immune, nome d’arte di Elia Pivotto, cresce nella periferia vercellese, e musicalmente costruisce il proprio percorso artistico a Torino. Dopo aver militato in un paio di gruppi pop-rock come cantante decide di intraprendere la carriera solista iniziando a scrivere e comporre, partendo così nella ricerca del proprio sound che ha come principio la musica elettronica.Con un’elettronica di ispirazione d’oltralpe, racconta visceralmente le sue emozioni, attraverso oscurità e segreti che tormentano l’animo, fino a rinascite artistiche e romantici viaggi spaziali, tutto confezionato da una scrittura semplice ma incisiva. “Immune” è un monito per ricordarsi di combattere la paura di affrontare le proprie debolezze, continuando a ricercare ciò che più ci rende realizzati, e ricercare i propri sogni rimanendo immuni a sé stessi. L’ultimo singolo pubblicato da Immune, “Un'eclissi”, rappresenta una riflessione distopica e arrabbiata sul futuro che potrebbe aspettarci. Una realtà post-apocalittica immaginata, forse non troppo lontana dalla realtà di oggi, fatta di continui allarmi sulla crisi climatica ed energetica, sugli sprechi e l'egoismo dell'uomo e dei governi che pensano più al profitto che al benessere globale.

Come si è trasformato Elia Pivotto in Immune?

"Con il tempo, crescendo e prendendo coscienza di me stesso, anche se in realtà Immune c’è sempre stato. Avevo solo bisogno delle spinte giuste e soprattutto degli incontri giusti, per crescere e decidere che tutto questo è importante, che fare musica è importante. Immune è la parte di me più fragile forse, ma che trae la forza dalla musica per raccontare e raccontarsi. Immune è Elia che ha deciso di essere se stesso".

Cosa significa per lei fare musica?

"Fare musica è una necessità, una parte di me, una parte dell’aria che respiro che mi da vita. Mi da speranza, crea connessioni, condivisioni. Mi aiuta a comunicare con me stesso, con le mie emozioni e anche con il resto del mondo. Spesso è terapeutico, a volte è frustrante ma fa parte dell’essere, il bello è proprio questo, anche quando non “esce” niente, quando ti chiudi in studio ore ed non concludi nulla, vuol dire che in quel periodo hai bisogno di nuove emozioni, di esperienze e arricchimento. Per questo fare musica mi aiuta a vivere e a comprendere le mie emozioni. Per me fare musica è crescere".

Come si descriverebbe ad un ascoltatore che non la conosce?

"Un emotivo cronico, amante del crepuscolo, fuoco fatuo nel buio. Galleggiante luminoso tra le onde. Mi piace la notte, che ti fa cercare la luce in tutte le sue forme, neon colorati, insegne industriali, globi di vetro urbani, albe e tramonti, prima e dopo la notte, falò nei boschi e animali che spiano. Cerco il ridicolo, quasi dissacrante, ma che fa riflettere, ridicolo perché non compreso dai più, stanco delle ingiustizie. Leggero, come le piume e le foglie secche, con la voglia di volare via lontano e scoprire il pianeta. Elettronico, fuso nel digitale affezionato all’analogico, in cerca del suono che ti coccola o che ti fa tremare e vibrare l’anima. Immune alla paura, difficile esserlo, provarci per vivere felice".

Cosa ispira la scrittura dei suoi testi?

"I momenti. A volte il senso di una canzone è racchiuso in un secondo, a volte fa parte di periodi lunghi e stanchi. I momenti da raccontare sono il motore dei miei testi. Può essere un libro che ho letto o un film che ho visto che in un momento particolare mi suscita emozioni tali da volerle scrivere, suonare. Oppure le persone, quelle speciali che ti fanno vivere momenti indelebili che si incollano alla tua pelle, fini come una pellicola invisibile e si sovrappongono lentamente. I momenti rendono la vita vera, unica, coglierli come un fiocco di neve sulla lingua che si scioglie e diventa acqua, diventa parte di te, farli tuoi e regalarli agli altri sotto forma di canzone".

“Un’eclissi”, singolo da poco pubblicato, ci fa entrare in una dimensione distopica ma non troppo lontana dalla realtà. Come ha tradotto in musica e parole questo immaginario post-apocalittico?

"Sono un cinefilo da praticamente tutta la vita, quindi di conseguenza mi è venuto facile raccontare questo tipo di immaginario. Non che sia un amante prettamente dei film di genere distopico ma parecchi mi hanno colpito, film come “The Road”, “Mad Max”, “Matrix” e lo stesso “L’Esercito delle 12 scimmie” che cito appunto nel brano. Devo poi ringraziare per la resa finale i ragazzi di “Tundra Recordings” che con la loro produzione hanno centrato in pieno le atmosfere del brano. In più mettiamoci ovviamente la crisi climatica ed energetica che è sempre più pressante e allarmante ad oggi. Un tema che mi tocca particolarmente come a tanti, non da rendermi ossessionato ma da prestarci attenzione prendendo coscienza effettivamente di ciò che sta succedendo al pianeta per colpa dell’uomo. Un tema che spero, grazie anche alla musica, di far arrivare ad altre coscienze così da piantare un seme di conoscenza su questi fatti sconcertanti non lontani dalla fantascienza".

La sua Torino musicale e non.

"Negli ultimi anni Torino è stata un’alleata lontana visto che a causa il mio lavoro l’ho frequentata poco. Però nel tempo mi ha aiutato ed ispirato a scrivere la mia musica, mi ha cullato e nutrito il cuore, fatto conoscere persone speciali tutt’ora presenti nella mia vita, mi ha svezzato e cresciuto durante la post-adolescenza sia come persona che nella musica. Il primo singolo che ho scritto e fatto uscire, “Il sogno del coniglio”,  è un po ' dedicato a Torino e il videoclip del brano è girato nei posti più suggestivi della città, un omaggio rinchiuso in un sogno".

News, live in programma, appuntamenti.

"Sicuramente terrò aggiornato chi mi segue tramite i miei canali social. A breve uscirà un “Lyric video” del nuovo singolo “Un'eclissi” e poi si continuerà con l’uscita di nuovo materiale fino ad arrivare, chi lo sa, al mio secondo disco. Se volete saperne di più seguite Immune ovunque".

Federica Monello

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