La Regione replica e rispedisce al mittente le critiche del Governo sul Bilancio. In particolare, dall'esecutivo di Roma avevano impugnato l’articolo 8 della legge di Bilancio. E a difendere la scelta della giunta è stato, in aula, l’assessore Andrea Tronzano: “Non si toglie un euro alla Sanità. E riteniamo di avere ragione e siamo pronti ad andare di fronte alla Corte costituzionale" sulle contestazioni per la possibilità di spalmare sino al 2032 l’accantonamento di 1,5 miliardi concordati come fondo di garanzia per i pagamenti ai fornitori della Sanità. “Siamo tra le più virtuose nel rispetto dei tempi di pagamento dei fornitori”.
Poiché oggi i pagamenti sono puntuali, “l’articolo 8 prevede di portare al 2032 il completamento del fondo riducendo così a 90 milioni di euro la cifra destinata per questo scopo e non i 200 oggi previsti”.
Ma le opposizioni non concordano con la posizione della maggioranza. Raffaele Gallo (Pd) si è detto “in completo disaccordo. Questo è un punto delicatissimo della discussione del 2015, era la condizione concordata da Chiamparino al tavolo Massicci, per uscire dal piano di rientro. Nel riequilibrio della cassa si prevedeva di restituire questi fondi alla Sanità, per ridurre i tempi di pagamento delle Asl ai fornitori. Oggi infatti siamo tra i 30 e i 45 giorni”.
Paolo Ruzzola (Fi) ha ribattuto che “continuiamo a dover far fronte a centinaia di milioni di euro l’anno per impegni presi da chi ci ha preceduto. Ci hanno lasciato il conto da pagare, facendo bella figura al momento. Ma se oggi la situazione dei pagamenti in Sanità è migliorata, allora è possibile far respirare la parte corrente in modo legittimo, ed è nostro dovere farlo”.
È quindi intervenuto Sergio Chiamparino (Pd), ironizzando che “con questa logica tutto ciò che succede di buono è merito di Cirio e il male è tutta colpa di chi l’ha preceduto: osservo solo che quando sono diventato presidente c’erano 7,5 miliardi di debiti su un bilancio complessivo di 11,5. Era una situazione da fallimento, come disse l’assessore di centrodestra Monferrino, siamo riusciti a venirne fuori”.
Silvio Magliano (Moderati) ha espresso poi la necessità di “capire se questi 90 milioni, invece di 200, lasceranno inalterate le tempistiche di pagamento fornitori. Questa è una Regione dove sono saltate tante aziende che lavoravano col pubblico”. E Sarah Disabato (M5s) ha aggiunto: “Abbiamo sentito in Commissione le dichiarazioni fugaci dell’assessore sull’impugnativa dell’articolo 8 della legge di Bilancio. Oggi ci sono interlocuzioni con il governo, ma sono tardive. Avrebbero dovuto parlarsi prima”.
Diego Sarno (Pd), ha sostenuto infine che “sottraendo quelle risorse alla sanità e spalmandole, il meccanismo mette sempre più in difficoltà i fornitori".
Nella replica Tronzano ha ribadito che “non si tolgono soldi alla Sanità e non è corretto fare del facile allarmismo. Riteniamo di avere ragione sul punto, i tempi di pagamento dei fornitori sono in regola, quindi possiamo spalmare in più anni la costituzione di questo fondo. Siamo disposti ad andare di fronte alla Corte costituzionale perché eventualmente dirima la questione”.