Il Comune di Torino individui una somma non inferiore a 100mila euro per avviare la redazione del Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, Sensoriali e Intellettive (Peba) della Città di Torino. A chiederlo una proposta di mozione dei consiglieri Angelo Catanzaro (PD) e Tiziana Ciampolini (Torino Domani).
Collaborazione con PoliTo e UniTo
"Il documento – ha spiegato Catanzaro – chiede anche di creare una voce specifica all’interno del Bilancio di Previsione 2024-26 del Comune per la redazione del Peba e di avviare una collaborazione con Politecnico e Università". "Individuare il disability manager non è sufficiente per eliminare le barriere architettoniche – ha affermato Tiziana Ciampolini (Torino Domani) – ma occorrono risorse adeguate e un Piano comunale per l’abbattimento, condiviso dai vari assessorati e partecipato dagli enti del terzo settore, che valorizzi il ruolo delle Circoscrizioni". "Anzi – ha concluso Ciampolini – servirebbe un Piano per l’accessibilità, che sfrutti al meglio le nuove tecnologie, con la collaborazione del Politecnico di Torino" .
Coinvolgere il Politecnico
E l'invito a coinvolgere gli Atenei arriva anche da Pino Iannò (Torino Libero Pensiero). "Serve una mappatura precisa delle barriere architettoniche e culturali – ha ribadito Claudio Cerrato (PD) – e i 100 mila previsti dalla mozione sono un primo passo per costruire, insieme a Circoscrizioni e Assessorati, un Piano comunale" .
"Operativo Disability Manager"
"Da alcuni giorni" ha spiegato l'assessore ai Diritti, Jacopo Rosatelli "è pienamente operativo il disability manager del Comune di Torino". Gli uffici hanno ricordato come la Regione Piemonte ha da poco lanciato un bando – che scadrà il prossimo 29 settembre – per gli enti che adotteranno il Peba, a cui il Comune di Torino intende partecipare.
"Il lavoro va svolto tra più assessorati con il pieno coinvolgimento delle Circoscrizioni – ha sottolineato l’assessore al Decentramento, Francesco Tresso – per approcciare il percorso in maniera corretta, favorendo l’accessibilità, non soltanto fisica, ma anche culturale, e dando voce ai territori".