A Torino e prima cintura oggi bus e tram fermi per lo sciopero proclamato da Faisa-Cisal, Fast-Confsal, Usb e Rsu settore Metropolitana. All'origine della mobilitazione, come denunciano i sindacati, la volontà della nuova dirigenza di “tagliare su utenti e lavoratori". E una parte delle organizzazioni sindacali - insieme a Potere al Popolo, Unione Popolare, Cambiare Rotta e Rifondazione Comunista - ha voluto far sentire la voce della protesta al sindaco Stefano Lo Russo, organizzando un sit-in davanti al Comune.
Potere al Popolo: "Rincari sulle spalle classi popolari e lavoratori"
"Dal 1° ottobre - ha spiegato Luigi Celebre, di Potere al Popolo! Torino - aumenteranno i biglietti dei bus: il sindaco ha detto che i rincari servono per fare fronte all'inflazione. Il costo della crisi viene sempre fatto ricadere sulle classi popolari e sui dipendenti". "Protestiamo oggi - ha aggiunto - anche per l'aggravarsi delle condizione lavorative. La volontà del Comune sembra quella di non investire nel pubblico, avviandosi sulla strada che porterà alla privatizzazione: questo avrà effetti disastrosi sia su servizi, che sui lavoratori".
Le carenze d'organico pesano per il 30%
E a fornire i numeri di quanto la pianta organica di Gtt sia in sofferenza è Andrea Porpiglia dell'Usb. L'Unione sindacale di base ha già dato il via a tre scioperi nelle ultime settimane, di cui l'ultimo oggi. "C'è una carenza di organico - ha sottolineato Portiglia - del 30%: sia negli uffici che i piani alti quotidianamente si devono inventare come coprire turni, chiedendo straordinari o lasciando le vetture in deposito. Tutto questo ha grave ripercussioni sull'utenza e sui colleghi che non possono usufruire di un giorno libero di ferie".
"Contratto scadente: 1 su 2 va via"
Se l'azienda di corso Turati negli scorsi mesi aveva annunciato l'assunzione di nuovi autisti sia per il capoluogo, che per Ivrea, purtroppo la situazione non è migliorata. La motivazione? "Tra i nuovi assunti - chiarisce Portiglia - un conducente su due va via perché ha un contratto scadente: le condizioni economiche e lavorative sono insostenibili".
"Questa - ha proseguito - è la strategia per sgretolare il Trasporto Pubblico, per darlo in mano ai privati: già la manutenzione e controlleria sono date a vettori privati, così come alcune linee". "Bus, tram e metro devono essere accessibili a tutti e la politica del Comune non va in questo senso", ha concluso l'Usb.
"Tpl bisogno essenziale nella popolazione"
"Il trasporto pubblico locale - ha chiosato Fausto Cristofari, segretario di Rifondazione Comunista Torino - è un bene comune. Un bisogno essenziale per la popolazione, soprattutto per quella parte più svantaggiata che sempre più fatica ad arrivare a fine mese".