Attualità - 27 luglio 2023, 07:25

Borgo Medievale, gli artigiani sfrattati per almeno due anni: "Serve una soluzione per lavorare e sopravvivere"

La chiusura degli spazi comprese abitazioni, laboratori e negozi del complesso del Valentino per i lavori di restauro. La Circoscrizione 8 approva il parere, ma avanza alcune richieste tra cui la tutela dell'artigianato locale e la ricerca di un direttore

borgo medievale

Borgo Medievale, gli artigiani sfrattati per almeno due anni

Al Borgo Medievale i lavori di restauro dureranno fino al 2026. Il Comune ha comunicato agli artigiani delle due botteghe presenti al suo interno la necessità di lasciare tutto entro il 28 febbraio 2024 e di chiudere l'attività entro il 31 dicembre di quest'anno. Emanuele Corradin della bottega "Ferro Battuto" e Vittorio Cerrato della "Stamperia del Borgo" hanno lamentato un vero e proprio sfratto che non inciderà solo dal punto di vista lavorativo ma anche sulla loro residenza, visto che vivono lì con mogli e figlie.

Ieri i consiglieri comunali della terza e della quinta commissione (lavoro e cultura) hanno ascoltato le ragioni e i dubbi dei due artigiani alla presenza dell'assessora alla cultura Rosanna Purchia.

Corradin: "Un'autentica doccia fredda"

"A inizio anno abbiamo ricevuto questa doccia fredda - ha spiegato Corradin - sapevamo che sarebbero potuti arrivare grandi fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza ma la nostra, di resilienza, è già stata messa a dura prova col lockdown, quando siamo sopravvissuti a incasso zero e abbiamo dovuto contrarre debiti. Non sappiamo per quanti anni andranno avanti i lavori e brancoliamo nel buio, vogliamo capire quale sia il progetto sui negozi all'interno del Borgo Medievale: noi siamo qui dal 1977 grazie a mio padre". 

"Siamo disposti a stare chiusi a singhiozzo - ha continuato Cerrato - anche col Borgo chiuso e le impalcature, ma ci serve una soluzione per continuare a lavorare e sopravvivere. Anche mia moglie che è fotografa lavora in quegli spazi".

Fine lavori entro il 2026 

Purchia ha risposto facendo il punto sui tempi, spiegando che i lavori non potranno prolungarsi per più di tre anni a causa del finanziamento: "I tempi sono dettati dalla misura del PNRR, i lavori per non perdere la misura devono essere conclusi entro il 31 dicembre del 2026. Sono mesi che interloquiamo con i commercianti, anche con la vicesindaca e i dirigenti in una posizione attenta e per trovare una soluzione. Ne abbiamo trovate alcune che non hanno ancora ricevuto una risposta formale".

La ricerca di una soluzione 

Una delle soluzioni proposte dall'assessorato sarebbe quella di uno spostamento delle attività nel Mastio della Cittadella, proposta che non sembra apprezzata o condivisa dai due artigiani. "Nel contesto del Mastio dovremmo ridurci notevolmente - ha commentato Corradin - non potremmo effettuare tirocini o altre attività né tenere i dipendenti che abbiamo ma solo occuparci della vendita". 

Gli ultimi due artigiani che resistono nel borgo, oltre all’attività commerciale e alla propria abitazione, hanno i loro laboratori all’interno dei quali tengono corsi per scuole, adulti e gruppi di estate ragazzi. 

Nel 2000 le attività artigiana al borgo erano cinque, ora sono rimasti Cerrato e Corradin, insieme alla Caffetteria. “Ci stavano riprendendo anche senza i soldi del Pnrr, ora è proprio il Pnrr che rischia di farci chiudere”. 

Lavori in corso 

Al momento al Borgo stanno andando avanti anche altri due interventi di manutenzione straordinaria e di restauro a cura della Città di Torino: il primo interessa la Rocca con interventi concentrati in copertura e sul camminamento a livello dei merli, il cui termine è previsto per questa estate; il secondo interessa più in generale tutte le coperture dei numerosi edifici, parte delle strutture lignee quali balconi e il ponte della Rocca, il consolidamento della casa di Malgrà e alcune opere di sistemazione delle aree esterne, il termine dei lavori è previsto per la fine del 2024. “Sicuramente la chiusura della Rocca ha comportato meno visitatori, ma il flusso è buono” commenta Corradin. 

Le richieste della Circoscrizione 8 

Nei giorni scorsi sul Borgo Medievale, anche la Circoscrizione 8 ha espresso il suo parere e ha aggiunto alcune richieste al progetto da 6 milioni di euro. 

Le richieste specificate nel parere approvato durante l’ultimo Consiglio riguardano proprio la tutela dell’artigianato locale. In particolare durante i lavori la Circoscrizione chiede di tenere aperte al pubblico alcune porzioni del Borgo o comunque limitare la chiusura totale, prevedendo una suddivisione in lotti e  coordinando opportunamente le fasi di cantiere.

Tra le altre richieste anche quella di tutelare le attività didattiche, l’individuazione di figure tecniche, tra cui quella di un direttore, e il reinserimento della Fondazione Musei, e preservare le attività nel Giardino della Rocca. 

"Il parere visto l’impiego di così tante risorse sul Borgo è chiaramente positivo, ma con alcuni condizionamenti e spunti volti a suggerire alcune proposte migliorative sulla gestione del bene, sul coinvolgimento della Circoscrizione, sul preservare e mantenere attività commerciali caratterizzanti al suo interno - spiega il coordinatore Enrico Foietta - L’attenzione da parte di tutto il Consiglio è alta sia per l’interesse, sia per l’importanza che questo edificio, progettato da D’Andrade, ha per tutti in una reale ottica di rilancio di questo borgo inserito nel più ampio contesto del Parco del Valentino coinvolto in tanti progetti del PNRR".

Francesco Capuano e Chiara Gallo

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