Riscoprire le bellezze naturali, dieci anni dopo. Sono passati esattamente 10 anni dalla chiusura del Museo di Scienze Naturali di Torino, che dopo un interminabile periodo di abbandono dopo lo scoppio che portò alla chiusura del palazzo, riaprirà entro fine anno. Il count-down è iniziato, l’impegno per riaprire le porte del museo e accogliere turisti e ricercatori, oltre che scolaresche, nelle sale di via Accademia Albertina e via Giolitti è totale.
Il Museo di Scienze Naturali sarà fruibile a tappe. Il primo step riguarderà i 1.500 metri quadrati del museo storico zoologico. Riapertura anche per l’ala dell’arca che è stata completamente ristrutturata che racconterà le esplorazioni, in particolare quelle piemontesi. L’ultimo pezzo è la parte delle collezioni di paleontologia, mineralogia e botanica. “Garantiamo un piccolo spazio a tutti, un assaggio. Altre aperture ci saranno nei prossimi anni” è la promessa di Marco Fini, prossimo direttore del museo.
Le risorse investite sono ingenti: 8,3 milioni di euro di interventi di manutenzione straordinaria ed emergenziali, più altri 5 milioni per la nuova apertura e nuovi cantieri. “Pensiamo a programmi ad hoc per le scuole, sono il target principale. Questa struttura deve essere uno strumento di diffusione per le nuove generazioni” ha concluso Fini.
Orgoglioso di quanto fatto Alberto Cirio, che ha sottolineato la duplice importanza della riapertura del Museo di Scienze Naturali: “La prima è di merito. Questa è una meraviglia del Piemonte, un patrimonio nazionale che deve essere fruibile e che noi riapriamo a ricercatori, studiosi e turisti”. “E poi una considerazione politica: ho trovato una regione con molte cose bloccate, tra cui questo museo, chiuso da 10 anni. Con tanti problemi. Giorno dopo giorno abbiamo messo a posto anche questa situazione, ora riapriamo una perla di Torino” ha proseguito il Governatore.
“Torino oggi è più forte di ieri, il Piemonte riparte e ritorna a camminare anche grazie a quelle che sono le sue opere principali” ha concluso Cirio.
“L’Università di Torino – ha sottolineato il vicerettore dell’Università di Torino, Cristopher Cepernich - ha accolto con entusiasmo la notizia della riapertura del Museo di Scienze Naturali, che presto tornerà a valorizzare le sue collezioni di straordinario interesse storico e scientifico. Si potenzia così di molto il tessuto museale a tema scientifico che è una grande risorsa per il territorio, dove anche il ricco sistema museale di Ateneo contribuisce alla vocazione di Torino come città della scienza. Nella città centro del Positivismo italiano, nella quale ha lavorato Piero Angela, è d'obbligo fare un passo in più. Costruire quella narrazione unitaria di Torino come città della scienza che incontra più che mai l'interesse di un pubblico numeroso, giovane, fatto di attenti e sensibili osservatori dell'ambiente e della natura”.
“Torino ha dato tantissimo alla storia delle scienze naturali, grazie a figure come Quintino Sella, alle collezioni mineralogiche, all’attività di ricerca dell’Università degli Studi. La riapertura del Museo, luogo davvero straordinario, oltre a ribadire la vocazione della città per la ricerca e la divulgazione scientifica, si inserisce perfettamente nella nostra strategia di arricchimento della proposta culturale sul territorio” ha invece affermato Stefano Lo Russo, sindaco di Torino.