Chiunque abbia visitato anche solo una volta Torino non può non essere rimasto affascinato dai suoi portici, elementi architettonici di rilievo, che ne arricchiscono gran parte e la rendono percorribile a piedi sempre, anche a dispetto delle più infauste condizioni meteorologiche.
La città, infatti, può vantare di ben 18 km di area porticata, di cui 12,5 senza soluzione di continuità, conferendo ad essa il primato per la più ampia area pedonale d'Europa.
La storia dei portici ha origini antichissime, e lo scopo della loro realizzazione riguardava in primis i Reali di Casa Savoia: essi, infatti, dovevano consentire ai regnanti di compiere lunghe passeggiate a piedi senza bagnarsi sotto la pioggia o la neve d'inverno, e protetti dal sole più caldo in estate. Il re Vittorio Emanuele I, infatti, volle la costruzione dei 2 km di portici che vanno da Palazzo Reale a Piazza Vittorio per consentire alla famiglia Reale di percorrere agevolmente a piedi il tratto fino alla chiesa della Gran Madre di Dio.
Le lunghe arcate che abbracciano la città e tutti coloro che le percorrono hanno origini antichissime.
I primi portici, infatti, risalgono al 1606 quando, con un'ordinanza, Carlo Emanuele I fece costruire quelli tutto intorno a Piazza Castello secondo il progetto di Ascanio Vitozzi. Sempre secondo il suo progetto nacquero anche i portici di Piazza delle Erbe (oggi Piazza del Municipio).
Nel 1615 vennero edificati quelli tra via Barbaroux e via Palazzo di Città.
Agli inizi dello stesso secolo ci fu la costruzione dei portici di porta Palazzo ad opera di Filippo Juvarra. Tra il 1630 e il 1650 vennero edificati i portici di piazza San Carlo secondo il progetto di Carlo e Amedeo di Castellamonte. Le arcate di via Po risalgono ad un decreto reale del 1673 e furono realizzate anch'esse da Amedeo di Castellamonte.
Passando poi al secolo successivo e in particolare agli anni tra il 1716 e il 1728 ci fu la costruzione dei portici dei quartieri militari sempre ad opera di Filippo Juvarra.
A metà dello stesso secolo vennero edificati i portici di piazza Palazzo di Città ad opera di Benedetto Alfieri.
Nell'800, invece, vennero realizzate le arcate di piazza Vittorio Veneto su progetto di Giuseppe Frizzi ( dal 1825), conquistando così il primato di piazza porticata più grande d'Europa, poi piazza Carlo Felice e corso Vittorio Emanuele che risalgono agli anni dal 1850 ad opera di Carlo Promis, e infine quelli di Piazza Statuto dal 1863.
Dal 1935, invece, venne realizzato il tratto porticato di via Roma tra le vie Cavour e Gramsci ad opera di Marcello Piacentini. A chiudere questa "cornice" vi sono i portici di corso Vinzaglio, via Sacchi, via Nizza, via Cernaia e via Pietro Micca.
I portici di Torino, oltre ad impreziosire dal punto di vista architettonico la città, sono il suo fulcro della vita pubblica e privata, meraviglioso luogo di incontro o di viavai quotidiano.