La decisione della Regione di imporre lo stop ai diesel Euro 5, per adeguarsi già dal prossimo 15 settembre alla normativa anti smog destinata ad entrare in vigore dal 2025, sta scatenando non solo la reazione delle forze politiche avverse, ma anche e soprattutto delle associazioni economiche.
Ambulanti pronti alla mobilitazione
Ieri erano scesi sul piede di guerra Confesercenti e Confartigianato, che hanno parlato di un rischio lockdown, auspicando di avere al più presto un incontro con i vertici della Regione Piemonte. Gli ambulanti, invece, sono andati già oltre, annunciando di essere pronti alla mobilitazione: "Non è un tema nuovo per gli ambulanti, che insieme ad alcune categorie di artigiani, scontano il fatto di lavorare con mezzi datati di targa ma con pochi chilometri", hanno subito sottolineato.
"I nostri mezzi viaggiano dal magazzino al mercato e lì si fermano per otto ore o anche più, vengono poi rimessi in moto per andare a casa, non siamo certo noi a inquinare”, ha dichiarato Giancarlo Nardozzi, presidente nazionale del GOIA FENAPI, l’associazione degli ambulanti. "La nostra è un’attività a basso impatto ambientale, tutto il processo di vendita si svolge a motore spento e all’aria aperta, e bloccarci, oltre a rischiare di farci fallire, è un’azione contraria alla tutela dell’ambiente, infatti nella tragica ipotesi di mercati chiusi, migliaia di famiglie sarebbero costrette a spostarsi con l’auto per rifornirsi, generando così un livello di emissioni ben più elevato”.
Nardozzi (Goia): "Non siamo noi che inquiniamo"
Il GOIA ricorda di aver già trattato ampiamente il tema durante l’audizione tenutasi presso il Consiglio regionale il 15 dicembre scorso: "Nell’occasione abbiamo sollevato come primo punto proprio il rischio che il blocco del traffico comporta per la categoria, proponendo soluzioni specifiche, l’ambulante non può prendere i mezzi pubblici per andare al lavoro e non è nemmeno un trasportatore o un corriere che sostituisce mezzi ogni tre anni, i costi attuali di un mezzo nuovo o recente sono inaccessibili per la maggior parte di noi e gli incentivi finora accordati non sono sufficienti a far fronte al problema” sottolinea Nardozzi.
"Per l'Ue non necessari i blocchi del traffico"
“Sul tema abbiamo anche interpellato la commissione europea che non ritiene necessario il blocco dei nostri mezzi, il Presidente Cirio, l’Assessore Marnati e persino il Ministro Pichetto, da cui attediamo ancora una risposta”. E già adesso chiama tutti a raccolta a Torino per il 4 settembre per una grande manifestazione in cui far sentire con forza il proprio no: "Il ritrovo è per le 15,30 in piazza Vittorio il 4 settembre, da lì partirà il corteo che giungerà in piazza Castello di fronte alla Prefettura".
Il 14 settembre la manifestazione di Roma
La manifestazione riguarderà anche l’intenzione del Governo di reinserire il comparto nella celebre direttiva Bolkestein e la necessità, non più prorogabile, di una riforma che rilanci il settore, e farà da apripista per la manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 14 settembre.
Lega: "Salvini al lavoro contro il provvedimento"
"È il risultato dell’ennesima forzatura di Bruxelles sui temi green: per la Lega si tratta di una scelta ideologica e dannosa, che colpirà duramente famiglie e imprese senza significativi benefici per l’ambiente" così scrivono la Lega in una nota. "Non solo. La direttiva europea impone questa misura anche agli amministratori locali, che per l’ennesima volta si ritrovano disarmati e senza strumenti per tutelare al meglio la propria comunità".
Viene sottolineato come nelle ultime ore il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini abbia avuto dei confronti - anche con colleghi di governo a partire dal Ministro Pichetto Fratin - e sia "determinato a intervenire per correggere questo provvedimento che metterebbe in seria difficoltà centinaia di migliaia di famiglie e di lavoratori".
Cirio e Marnati: "Fondamentale contare sul supporto del Governo”
Queste parole sono state immediatamente apprezzate dal presidente della Regione Alberto Cirio e dall'assessore all'ambiente Matteo Marnati: "Apprezziamo e ringraziamo il vicepremier e ministro Salvini per l’attenzione e la vicinanza al Piemonte in un momento così complesso. La procedura di infrazione dell’Europa nei confronti dell’Italia che coinvolge anche il Piemonte ci impone misure molto pesanti che siamo costretti ad attuare. Sono decisioni, però, che gravano fortemente sulle spalle di famiglie e imprese in un momento storico già estremamente difficile. Proprio per questo abbiamo messo in campo un piano di azioni per aiutare i cittadini ad affrontare le conseguenze della normativa europea e avviato una interlocuzione con Bruxelles, perché l’attenzione all’ambiente deve poter essere sostenibile anche per famiglie e lavoratori. Poter contare anche sul supporto del Governo in questo percorso è per noi fondamentale”.
Ambrogio (FdI): "Norma iniqua e insostenibile"
“Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: una transizione green fatta sulla pelle dei cittadini ci vedrà sempre contrari. Non è pensabile che le imposizioni europee obblighino a scelte draconiane e insostenibili: il blocco ai diesel euro 5 in Piemonte avrebbe un impatto sociale ed economico pesantissimo. Forse qualcuno pensa che sia come schiacciare un interruttore, ma per famiglie e imprese non è così. Bene, quindi, il sostegno del governo a una nuova fase di interlocuzione con Bruxelles”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, senatore di Fratelli d’Italia.
“Il combinato disposto tra il blocco dei diesel Euro 5 e il contestuale rialzo dei prezzi del trasporto pubblico locale rischierebbe di lanciare un messaggio sbagliato e controproducente, ovvero che l’ambientalismo sia fatto solo di rinunce, divieti e costi. Non è così, anzi: è un’opportunità da cogliere, senza derive ideologiche, mossi dalla consapevolezza che, grazie alla scienza e al progresso tecnologico, crescita economica, occupazione, benessere e salvaguardia ambientale possono e devono convivere”.