"Le conseguenze della frana in Savoia sulla circolazione al Frejus potrebbero essere l’anticipo delle criticità che si presenteranno al momento della chiusura del traforo del Monte Bianco. Criticità che potrebbero ripetersi negli anni a venire, anche perché l’apertura della seconda canna del Frejus non aumenterà la capacità del tunnel. È indispensabile, quindi, il rinvio dell’inizio dei lavori in attesa che il Frejus torni ad essere pienamente operativo ma non basta: occorre che il Governo insista, in seno alla Conferenza intergovernativa, sulla realizzazione della seconda canna anche al Monte Bianco", dichiara il vice presidente del Consiglio regionale Daniele Valle, esponente del Pd.
"Con la chiusura del Bianco, inoltre, i 5000 mezzi stimati in più al Frejus provocheranno un picco di inquinamento, pertanto servirà uno stretto monitoraggio ambientale da parte della Regione Piemonte, senza escludere la possibilità di ricorrere ad un contingentamento dei passaggi. Ci fa piacere che la Sitaf ostenti tranquillità ma dal momento che la chiusura del traforo valdostano genererà nelle casse della società un extraprofitto, slegato da qualsivoglia investimento, ci attendiamo che tali extraprofitti vengano condivisi con il territorio, a partire dalle unioni dei Comuni e dalla Città metropolitana di Torino".
"Si tratta di una sfida importante per il territorio valsusino e per tutta la nostra regione: chiedo al Presidente Cirio di sostenere i Comuni della valle di Susa e di difendere gli interessi dei nostri territori a Roma come con la Valle d’Aosta, valutando anche l’ipotesi di proporre al Governo la nomina di un commissario straordinario per i trafori del Nord Ovest, tenendo conto che, oltre al Monte Bianco e al Frejus, restano le problematiche del valico del Tenda bis, la cui riapertura è slittata ancora all’estate del 2024 ma con una sola galleria a senso unico alternato".
"Il Nord Ovest ha bisogno di infrastrutture moderne, non possiamo certo accontentarci di tunnel ad una sola canna e di periodici interventi di rattoppo sulle nostre autostrade. Senza un disegno complessivo e senza scelte coraggiose, rischiamo di compromettere il nostro futuro", ha concluso Valle.
“Oggi è tempo di risvegli nella politica torinese. Sul fronte pentastellato abbiamo il marito di Appendino che si accorge che a Torino esiste un problema serio di sicurezza, su quello del Partito Democratico abbiamo invece il consigliere Daniele Valle che chiede un commissario straordinario per i Trafori e l’esproprio proletario degli extraprofitti. E’ fantastico vedere come dalle sinistre si accorgono dell’importanza delle infrastrutture solo quando vengono a mancare”. E’ questo l’attacco del capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Paolo Ruzzola dopo le esternazioni del consigliere Pd Valle e possibile candidato a Governatore del Piemonte nella prossima tarda primavera.
“Il Pd quando non governa ha tutte le soluzioni. Ben diverso quando è al timone ostaggio delle mille minoranze organizzate dei comitati del No, in particolare del No tav, che accarezza per fini elettorali. Si pensi alla storia della Val di Susa in questi anni: cosa ha fatto per migliorare la viabilità o la logistica la sinistra? Negli anni hanno solo sostenuto,con il plauso dei sindaci a loro vicini, tutte le forme immaginabili e possibili di ostruzionismo a qualsiasi opera invece di sfruttare l’occasione per il rilancio dell’area. Ancora qualche mese fa un dirigente nazionale si schierava contro la Torino-Lione, qualche anno fa si ritardava la nomina del commissario Tav e ora si lamentano della situazione transfrontaliera ipotizzando soluzioni?” aggiunge l’azzurro.
“Peraltro se le infrastrutture autostradali se sono così strategiche, e per noi lo sono, perché il Pd attraverso il Comune di Torino e la Città metropolitana hanno venduto le quote della Sitaf solo alcuni mesi fa?” conclude Ruzzola.