Politica - 14 settembre 2023, 18:17

Regionali ed Europee, è corsa per salire sul carro di Fratelli d’Italia: ma la fiamma non s’accende (per ora)

In tanti nell’area centrista vorrebbero avvicinarsi al partito di Meloni. Da Fdi nessun “no” ideologico, ma nemmeno una poltrona garantita

Regionali ed Europee, è corsa per salire sul carro di Fratelli d’Italia: ma la fiamma non s’accende (per ora)

If you want a guarantee, buy a toaster”. Se vuoi una garanzia, comprati un tostapane. E’ tutto in una celebre frase di Clint Eastwood nel film La Recluta il messaggio che, in maniera diretta o indiretta, alcuni esponenti di Fratelli d’Italia piemontesi avrebbero mandato a colleghi di centro, ansiosi di salire sul carro del partito più votato del momento in vista delle Regionali e delle Europee 2024.

In attesa di capire quando si andrà al voto, con l’ipotesi di elezioni regionali anticipate e disgiunte rispetto alle europee in calo, sono tanti i politici dalla storia centrista che, temendo di rimanere esclusi, stanno flirtando con Fdi. Una corte a cui il partito di Giorgia Meloni non ha posto un veto ideologico, consapevole della necessità, una volta diventato partito di Governo, di dover comunque lavorare sull’aspetto dell’inclusività.

Non trovano però conferme le voci di corridoio che vedrebbero i Moderati alla ricerca di un accordo con Fratelli d’Italia per poter candidare un esponente di spicco alle Europee dell’anno prossimo. Il messaggio, come detto, è che pur non essendoci rifiuti ideologici, il partito della fiamma tricolore non è disposto a dare alcuna garanzia. Sia per rispetto di quegli esponenti che c’erano dal “giorno zero”, sia perché diventerebbe difficile giustificare (e far convogliare voti) su candidati con un passato all’opposizione.

Difficile, non impossibile. Ecco perché si valuterà di caso in caso, d’esponente in esponente, soppesando la storia politica, gli obiettivi e le ambizioni di ogni singolo politico.

Oggi i riflettori sembrano essere tutti puntati sui Moderati, capaci nel 2019 di raccogliere 36.125 voti alle Regionali del 2019, anno in cui corsero per Chiamparino: cosa faranno? Appoggeranno Cirio o il candidato di centrosinistra, come fatto nelle ultime tornate elettorali, comunali e regionali? Una risposta, a oggi, non c’è. Perché il leader Giacomo Portas, maestro nel trattare e a riuscire a strappare il miglior accordo per il suo partito, attende di capire chi sarà il candidato di centrosinistra e quanto larga sarà quella coalizione. E nulla è scontato. Una virata a destra sarebbe quindi possibile, ma al momento senza alcun accordo esplicito.

Andrea Parisotto

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