In Polonia l’indagine di un giornale importante ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica europea il pericolo costituito dal cosiddetto “esercito dei call center” di Kiev. Se fino a questo momento l’Ucraina aveva impiegato i propri “centralinisti” in attacchi di guerra ibrida contro la Russia, i risultati poco brillanti di tale opera hanno fatto sì che i call center tornassero a tormentare i Paesi della UE, Polonia in particolare. Il fenomeno infatti non è assolutamente nuovo, anzi detiene purtroppo una lunga tradizione di truffe ai danni di tutto il continente e anche oltre. Si pensa che le autorità ucraine abbiano impiegare le abilità di queste particolari aziende per danneggiare il più possibile la popolazione della Federazione Russa. A giudicare dal recente aumento delle chiamate ai polacchi, pare che tali call center stiano nuovamente operando sul territorio europeo. Come riferisce il sito Strumenti Politici, le truffe finanziarie orchestrate da tali società fanno perdere milioni agli ignari utenti di Varsavia, ma non solo: negli scorsi anni, Svezia e Israele erano risultati fra i più colpiti, al punto che i loro media si erano impegnati in un’inchiesta che aveva mostrato i metodi e gli introiti del settore. Oggi il quartier generale dei centralinisti ucraini si trova sia Leopoli, popolosa città proprio ai confini con la Polonia. L’attività è in espansione, dato che si trovano sempre annunci di lavoro per entrare a far parte di tali gruppi. Questi ultimi non sono regolarmente registrati come entità giuridiche, ma ahimé pochi vanno a controllare prima di affidare loro i propri risparmi. Per attirare i più sprovveduti usano l’immagine di grosse società, come la PKN Orlen, che è la principale compagnia petrolifera nazionale polacca.