Uno scatto, una storia - 29 settembre 2023, 09:00

Uno scatto, una storia: Erwin Olaf

“È bello rinchiudere le persone in un mondo molto formale in cui tutto è quasi perfetto e poi rompere qualcosa. Poi hai il tuo dramma”

ERWIN OLAF

Photo credits: ERWIN OLAF - Matt, 2007

Tra i più apprezzati fotografi nella scena artistica contemporanea, l’olandese Erwin Olaf (1959) è da considerarsi uno tra i migliori interpreti della moderna fotografia di ritratto: noto in tutto il mondo per uno stile fotografico dominato da atmosfere misteriose e contemplative, per le sue mise en scène e le sue composizioni teatrali. 

È da considerarsi, inoltre, un ‘artista interdisciplinare poiché lavora anche nel campo del video e dell’installazione. 

Nato nel 1959 a Hilversum in Olanda, vive e lavora ad Amsterdam dagli inizi degli anni 80, in uno studio fotografico ricavato da una vecchia chiesa sconsacrata. 

Dopo aver studiato alla Utrecht School for Journalism, è emerso sulla scena artistica internazionale quando la sua serie Chessmen ha vinto il premio Young European Photographer of the Year nel 1988. 

Inoltre, è stato premiato come Fotografo dell’anno agli International Color Awards 2006 e come Artista olandese dell’anno 2007 dalla rivista Kunstbeeld, oltre ad aver vinto il prestigioso Premio Johannes Vermeer dei Paesi Bassi. 

Ulteriori riconoscimenti internazionali includono il Leone d’argento al Festival dei leoni di Cannes per la pubblicità e un Lucie Award dagli Stati Uniti per l’intera sua opera. 

Nel 2013 ha vinto l’incarico di ridisegnare le monete in euro olandesi, in circolazione dal 2014 e meò 2017 ha lavorato come ritrattista per la famiglia reale olandese.  

Il suo approccio audace ha fatto guadagnare all’artista una serie di prestigiose collaborazioni, da Vogue e Louis Vuitton, allo Stedelijk Museum di Amsterdam.  

Le sue opere affrontano svariate tematiche come il desiderio, la bellezza, la violenza e la libertà, tuttavia, la scena preferita da Erwin Olaf è la dimensione privata: l’atmosfera spesso ispirata ai film anni Cinquanta, all’interno delle abitazioni, in cui inserisce i protagonisti dei suoi “racconti surreali”.  

Ulteriori scatti dell’artista li puoi trovare cliccando qui

Giorgio Gatti

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