Cultura e spettacoli - 08 ottobre 2023, 10:25

Nuove Note, Sasok: "Abbattiamo la barriera tra pubblico e privato a suon di punk"

"La nostra Torino? E' quella delle chiacchiere sulle panchine e degli aperitivi sul balcone. Ma anche dei mercatini dell'usato, del girovagare al Suk in after, dei concerti al Paso, delle feste Techno e delle birre al parco"

Nuove Note, Sasok: "Abbattiamo la barriera tra pubblico e privato a suon di punk"

Sasok è un progetto musicale nato da un gruppo di amici che si sono incontrati in sala prove, Sasok sono Nadia, Katia e Francesco. Più che un progetto musicale è una necessità di tirare fuori la creatività musicale per parlare di un tema che spesso è legato alla vergogna. I Sasok con la loro musica fanno luce su un aspetto della vita che rimane spesso nascosto e privato, la sessualità. Il loro obiettivo è abbattere la barriera tra pubblico e privato, creando una nuova dimensione di libertà in cui non si giudica e non ci si sente giudicati.

Come si sono formati i Sasok e perché si chiamano così?
I Sasok si sono formati nel 2018 quando Nadia si è svegliata una mattina con una inspiegabile e irrefrenabile voglia di creare una band, coinvolgendo i suoi amici pervertiti Katia e Francesco. Il primo incontro in sala prove è stato una sorta di appuntamento al buio, e qualcosa è scattato. Questa è stata la genesi dei Sasok. La parola "Sasok" in diverse lingue slave significa "Capezzolo". Il capezzolo è un simbolo universale, accomuna tutti gli umani. È legato alla sessualità e alla sensualità, temi ricorrenti nei nostri brani. Al tempo stesso il capezzolo è anche legato al concetto del nutrimento e al calore materno. Il capezzolo è quindi simbolo di quell'amore viscerale e puro al tempo stesso di cui ci piace urlare e cantare nei nostri brani.

Nella vostra bio scrivete che Sasok più che un progetto è una necessità, perché?
​​Probabilmente ogni progetto artistico o musicale nasce come una necessità. La potenza dell'arte è proprio svolgere una funzione catartica, avere una funzione terapeutica, essere una valvola di sfogo. Inoltre un progetto in quanto tale implica obiettivi prefissati, processi di pianificazione e di controllo. La nostra necessità invece era proprio quella di evadere dagli schemi di una realtà in cui si sente costantemente la pressione di pianificare e controllare ogni aspetto della vita.

I suoni della vostra musica sono punk hard-core e grind core, come mai?

Sono varie le sonorità che vengono evocate nei nostri brani. D'altronde come spesso accade veniamo da esperienze musicali diverse e diversi sono i nostri background. Gli studi al Conservatorio, gli esperimenti con la musica elettronica, le collaborazioni con altre band e artisti. Con Sasok per noi è liberatorio non conformarci a stili e generi musicali predefiniti in modo tale da non autolimitarci e poter continuare a creare, cazzeggiare e sperimentare.

Si sa il sesso fa parte della vita, perchè fa parte della vostra musica?

Con la nostra musica portiamo alla luce aspetti della vita che rimangono spesso nascosti e privati, tematiche di cui si evita di parlare apertamente e che sono talvolta motivo di vergogna. Abbattendo questa barriera tra pubblico e privato, si crea una nuova dimensione di libertà in cui non si giudica e non ci si sente giudicati. C'è da dire che affrontiamo varie tematiche, infatti nelle nostre canzoni parliamo anche di anziani e di fisioterapisti.

Raccoglierete i vostri brani un Ep?
Abbiamo raccolto alcuni nostri brani in un Ep intitolato "Sasok". È un Ep registrato interamente in presa diretta, perché è nell'immediatezza dei live che sentiamo di riuscire ad esprimerci appieno. Ci stiamo muovendo anche per la distribuzione digitale, forse presto "Sasok" sarà anche online.

State lavorando a nuovi pezzi?
È una domanda a cui non è facilissimo rispondere. Questo perché fin dall'inizio i nostri brani hanno preso vita in maniera spontanea. Nulla viene scritto o preparato preventivamente. Quando ci si trova in sala prove ci si racconta aneddoti trash, si condividono storie di vita reale, sensazioni e traumi. Poi all'improvviso si inizia a suonare e il brano prende vita propria. Quindi più che "lavorare" a nuovi pezzi, seguiremo i nostri flussi di coscienza per mantenere viva questa dimensione estemporanea, catartica e istintiva.

La vostra Torino musicale e non.

Torino è una città incredibile e dalle mille sfaccettature e ognuno di noi la vive in maniera diversa. È la Torino della Cultura, dell'Arte e dei Musei. È la Torino dei locali e delle iniziative culturali in costante fermento. È la Torino dell'associazionismo in cui realtà come Dewrec e molte altre, unendo le forze si dedicano alla promozione degli artisti emergenti. È la Torino delle chiacchiere sulle panchine e degli aperitivi sul balcone. Ma è anche la Torino dei mercatini dell'usato, del girovagare al Suk in after, dei concerti al Paso, delle feste Techno e delle birrette al parco.

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Federica Monello

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