Circa 250 persone ieri al presidio con fiaccole per Israele in corso Siccardi. La comunità ebraica si è ritrovata, con l'intervento della sua vicepresidente, Anna Segre.
Anche se, è stato detto, “la solidarietà si sta rivelando tutt’altro che unanime e scontata. Molti di noi si devono scontrare con l’incomprensione, l’indifferenza, talvolta la manifesta ostilità. In questi giorni si sono levate voci ambigue, voci esitanti nel condannare l’orrore. Ce chi ha scelto di fingere di non vederlo, c’è chi in qualche modo lo legittima, c’è chi consapevolmente lo esalta. C’è chi addirittura invoca un orrore ancora più grande, augurandosi la distruzione stessa dello stato di Israele. Dire sì è grave ma, è già una forma di legittimazione”.
Tra gli altri, insieme all'associazione radicale Aglietta, presenti anche Giampiero Leo con il Comitato regionale per i diritti umani e civili che ha parlato di un “crimine contro l’umanità e un balzo indietro orrendo e spaventoso” e i consiglieri comunali Silvio Viale (+Europa & Radicali) che ha ricordato che la città di Torino è dal 1999 gemellata con Gaza per un progetto nato sei anni prima, e Giovanni Crosetto (Fratelli d'Italia). Un’adesione trasversale che, come ha riportato il consigliere Crosetto nel suo intervento “su battaglie come questa i colori politici debbano passare in secondo piano. Siamo qui insieme a dei partiti con i quali non condividiamo tutte le battaglie politiche, ma quando c'è di mezzo la democrazia, la libertà, la vita delle persone e del diritto di viverla in pace io penso che tutti noi dobbiamo fare un passo indietro e dobbiamo, come abbiamo fatto qui questa sera, scendere in piazza e manifestare”.
"Dal canto nostro - ha ribadito il coordinatore di Aglietta, Lorenzo Cabulliese - non ci stancheremo di dire che la difesa e l'esistenza di Israele è la difesa della democrazia e dello stato liberale e che oggi più che mai bisogna avere il coraggio di rilanciare una vecchia battaglia radicale che è "Israele in Unione Europea".