Attualità - 17 ottobre 2023, 18:06

Torino fra i Comuni della rete LgNet2, il progetto che promuove le politiche di inclusione

L’iniziativa, finanziata con le risorse europee del Fondo FAMI 2014-2020, è coordinata dal Ministero dell’Interno in collaborazione con Anci per promuovere e diffondere la cultura dell'accoglienza e dell'integrazione

Torino fra i Comuni della rete LgNet2, il progetto che promuove le politiche di inclusione

Intercettare i migranti in condizione di particolare vulnerabilità ed emarginazione sociale che vivono nelle nostre città e favorirne la presa in carico. È questo l’obiettivo del progetto “LgNet2 - Rete dei Comuni per una rapida risposta e servizi per l'inclusione d'emergenza in aree urbane svantaggiate”, finanziato con le risorse europee del Fondo FAMI 2014-2020, e coordinato dal Ministero dell’Interno - Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione in collaborazione con Anci, l’Associazione dei Comuni Italiani, e Cittalia, la Fondazione Anci dedicata a promuovere e diffondere la cultura dell'accoglienza, dell'integrazione e della cittadinanza.

Ha fatto tappa a Torino questa settimana il tour che, attraverso le sedici città coinvolte nel progetto, sta raccogliendo le voci, le immagini, le testimonianze che racconteranno, in una serie di video pillole e in un docufilm, le attività sostenute e rese possibili nelle singole città.

Il progetto LgNet2 si focalizza nel sostegno ad attività in tre ambiti di azione: progetti di impegno civico, presa in carico (one stop shop e unità mobili), housing e inclusione abitativa. Scopo quello di affrontare e risolvere i fenomeni emergenziali originati dalla presenza, sul territorio nazionale, di migranti non ancora del tutto integrati da un punto di vista abitativo, lavorativo e sociale.

Gli interventi vengono portati avanti sui territori da una rete di 16 città italiane caratterizzate da una significativa presenza di migranti in condizione di particolare vulnerabilità ed emarginazione sociale: Bologna, Caserta, Firenze, Genova, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Roma, Sassari, Taranto, Torino, Trieste e Bolzano rappresentata dall’Azienda Servizi Sociali Bolzano.

Nella città di Torino obiettivo generale del progetto è stato quello di sostenere i destinatari nel miglioramento della situazione abitativa, attraverso azioni di accompagnamento all’inclusione sociale ed abitativa quali, la ricerca di abitazioni nel mercato privato, il sostegno alla locazione e per l’accesso a risorse di social housing anche in strutture temporanee come coabitazioni solidali o soluzioni alberghiere ed extralberghiere verso l’autonomia abitativa. Parallelamente è stata svolta un’azione di monitoraggio rispetto alla dimensione lavorativa, soprattutto per i destinatari non ancora in possesso di contratti di lavori tali da essere ritenuti una garanzia per l'accesso al mercato immobiliare. Azioni queste che rappresentano elementi chiave per accelerare e portare a compimento processi sostenibili e duraturi d’integrazione socioeconomica di cittadini di paesi terzi, dando continuità, sostenibilità e complementarietà ai percorsi di uscita dai progetti di accoglienza o offrendo sostegno ai destinatari, segnalati dai distretti sociali o dal territorio, in situazione di emergenza abitativa.

L’adesione al progetto di Torino ha reso possibile sviluppare diverse attività, delle quali hanno beneficato oltre 160 persone, circa 60 di minore età, in particolare nell’ambito “housing - inclusione abitativa”. Il progetto ha permesso di attivare soluzioni abitative e di accompagnamento sociale rivolte a donne in situazione d’emergenza. È stato inoltre creato uno sportello per azioni di ascolto, accompagnamento e orientamento all'autonomia abitativa. Sono state attivate procedure di inserimento in unità famigliare, di migranti in condizioni di grave vulnerabilità, e di inserimento di migranti portatori di patologie psichiatriche e/o legate alle dipendenze in una struttura collettiva supportata da un’equipe specializzata. Il progetto, inoltre, ha permesso interventi di accompagnamento e tutoraggio del percorso di inclusione sociale dei beneficiari, nonché l’erogazione diretta di contributi per sostenere l’attivazione di contratti di locazione e sub-locazione, per l’autonomia abitativa e l’inserimento in housing sociale.

Al progetto nella città di Torino hanno collaborato le associazioni Ideadonna, Isola di Ariel, Alice nello specchio e A.M.M.I.

Il progetto LgNet2 «ha reso Torino più inclusiva perché ha avuto l'impatto su 160 persone – ha spiegato Jacopo Rosatelli, Assessore alle Politiche sociali e pari opportunità -.  Bastano le persone che sono state raggiunte da questo progetto a fare di Torino una città senza problemi? No, problemi continuano a esserci: esistono barriere nell'accesso ai servizi e quindi l'impegno della città di Torino deve continuare, deve rafforzarsi. Però questo è un primo segno tangibile del fatto che si può cambiare la vita delle persone in meglio». L’Assessore ha aggiunto: «È cambiato anche il modo che il Comune ha di relazionarsi alle persone straniere, attraverso una trasformazione del suo Servizio stranieri che ha lunga esperienza e grande capacità di intervento. Ora sta ulteriormente migliorando le sue prestazioni, con il progetto “Spazio Comune” insieme ad altre istituzioni, per offrire un luogo d’incontro di diversi servizi e semplificare la vita alle persone straniere e di conseguenza a chi con loro lavora, vive e collabora. Quindi: sono contento dei risultati, sprone a continuare in questa direzione».

Il progetto LgNet2 presenta caratteristiche uniche in termini di governance, di molteplicità degli interlocutori direttamente coinvolti nelle azioni di progetto e di dimensione strategica e operativa. Un modello che si è rivelato vincente e che è stato in grado di sincronizzare il livello nazionale e quello locale, attraverso una regia unica che, pur monitorando costantemente le azioni specifiche sui territori, ha garantito omogeneità alla linea progettuale. Dopo l’esperienza positiva di LgNetEA degli anni precedenti, LgNet2 continua quindi a prendersi cura dei migranti che non hanno ancora raggiunto una piena integrazione e rinnova il modello del partenariato strategico tra Ministero, Anci e Comuni, già sperimentato, per migliorare le performance in ambito di politiche di inclusione delle nostre città. Solo attraverso la capacità dei territori di attivare progetti, modelli e strumenti ritagliati sui diversi fabbisogni locali è possibile una vera integrazione, e gli interventi mirati a migliorare le condizioni di persone regolarmente accolte, ma non ancora pienamente integrate, rappresentano un investimento per l’intera comunità. Le azioni finalizzate all’inclusione dei cittadini che vivono situazioni di marginalità – sociale, sanitaria, abitativa – incidono sul benessere e sulla sicurezza del territorio e contribuiscono a migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini.

comunicato stampa

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