Attualità - 21 ottobre 2023, 07:15

Malamovida, il Comune “sfodera” l'arma dei regolamenti per placare il malcontento. I residenti di Vanchiglia: "Non ci fidiamo più"

Chiavarino e Pentenero, protagonisti di un'animata assemblea pubblica, hanno annunciato un “giro di vite” sui locali

malamovida e incontro 20 ottobre

Malamovida, il Comune “sfodera” l'arma dei regolamenti per placare il malcontento

Un “giro di vite” sui locali attraverso i regolamenti comunali per contrastare il fenomeno della “malamovida” in Vanchiglia e problematiche affini, tra cui lo spaccio: è questa la ricetta presentata dall'assessore al commercio della Città di Torino Paolo Chiavarino e della parigrado alla sicurezza e polizia municipale Gianna Pentenero durante un'animata assemblea pubblica andata in scena ieri sera al Teatro Giulia di Barolo.

Le azioni

A iniziare è stato Chiavarino, che ha annunciato importanti novità in attesa di passare lunedì in Consiglio Comunale: “Abbiamo iniziato – ha dichiarato – focalizzandoci sul divieto di asporto e di utilizzo dei bicchieri di vetro dopo le 21 e le 23, per poi puntare su una delibera di indirizzo con l'obiettivo di definire i criteri da applicare e su un altro provvedimento per limitare il rumore. A breve dovrebbero passare altre 4 proposte: la riduzione alle 22 dell'orario di chiusura in caso di sforamento dei decibel, la segnalazione della capienza dei dehors, l'obbligo di inserire un addetto al controllo negli esercizi aperti oltre le 22 e, soprattutto, l'obbligo di avere almeno 75 metri quadrati di spazio per aprire contro gli attuali 50”.

Un'altra delle strade è quella di cercare di “spalmare” sul territorio cittadino la presenza di locali: “Individueremo - ha proseguito Chiavarino – aree movida sottoposte a maggior attenzione e controllo e alleggeriremo le attuali zone più frequentate con aperture in altre zone della città: a questo proposito, oltre ai 7 locali già aperti ai Murazzi se ne aggiungeranno altri al Valentino, in cui proporremo anche attività culturali e di intrattenimento”.

Pentenero si è invece concentrata sull'ordine pubblico, illustrando numeri e alcuni limiti: “Facciamo – ha commentato – ciò che ci consente la legge, ricordando che vigono le liberalizzazioni. La sicurezza viene coordinata dal Cosp e le modifiche ai regolamenti sono state concordate al suo interno, mentre lo spaccio è principalmente gestito dalla questura avvalendosi anche della collaborazione della polizia municipale".

"Su quest'ultimo punto siamo stati costretti ad affrontare una riduzione del personale da 1800 a circa 1400, segnalando la cosa al ministro Piantedosi. I controlli sono stati invece molti: tra settembre e ottobre sono state fermate e identificate 1717, con 113 locali monitorati e 40 sanzionati”. Il presidente della Circoscrizione 7 Luca Deri ha poi chiesto il ritorno del “pattuglione interforze” nelle notti di venerdì e sabato.

I cittadini: “Non ci rassegneremo”

Tra i residenti, intanto, continua a dilagare il malcontento: “Qui – ha detto un cittadino – prevale l'idea di poter fare quello che si vuole, ma la pazienza è finita: non dobbiamo rassegnarci e continuare manifestare il nostro malessere”. “Non ci fidiamo più” - ha aggiunto Mirella Berardino, una delle storiche attiviste antimovida del quartiere.

A parlare è stata anche l'associazione Smart Vanchiglia, che riunisce diversi locali: “Il presidio della piazza il sabato – ha sottolineato un esponente – è diventato inevitabile, ma la questione più spinosa resta quella dello spaccio: non è possibile, a proposito, dare troppe regole a noi mentre a pochi metri di distanza succede di tutto con risse e accoltellamenti”.

Marco Berton

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