Uno scatto, una storia - 27 ottobre 2023, 09:00

Uno scatto, una storia: Irving Penn

" Penn ha cambiato il modo in cui le persone vedono il mondo, e la percezione di cosa sia la bellezza"

Foto in bianco e nero con volto semi nascosto

[Photo credits: Irving Penn - Pablo Picasso (A), at Californie, Cannes, France, 1957]

"Penn ha cambiato il modo in cui le persone vedono il mondo, e la percezione di cosa sia la bellezza".

Sono queste le parole di Anna Wintour, storica direttrice della rivista Vogue, che ci fanno comprendere come, attraverso i suoi scatti, Penn sia riuscito a lasciare un segno indelebile nella storia della fotografia di moda, ma non solo. Nel corso della sua carriera il fotografo ha realizzato opere incredibili, spaziando e investigando svariati ambiti, dal ritratto alle nature morte still life.

Irving Penn nacque il 16 giugno del 1917 in New Jersey, da una famiglia di emigrati, di radici russo-ebraiche. Fratello maggiore del famoso regista Arthur, si dedicò allo studio di diverse materie, tra cui, disegno, pittura, grafica e arti industriali presso la Philadelphia Museum School of Industrial Art, sotto l’insegnamento del famoso designer Alexey Brodovitch.

Quest’ultimo fu per Penn più di un semplice insegnante, diventando ben presto suo mentore ed introducendolo alla redazione di Harper’s Bazaar, nota rivista di moda e fotografia newyorkese, dove il giovane iniziò a lavorare come disegnatore e grafico, come suo assistente.

Tuttavia, insoddisfatto dall’andamento della sua carriera, nel 1941 Penn decise di partire per un viaggio in Messico alla ricerca di opportunità diverse e per coltivare la sua passione per la pittura. Proprio durante questo viaggio iniziò ad avvicinarsi alla fotografia, catturando, tramite la sua macchina, le bellezze del paesaggio sudamericano. Dopo un anno, tuttavia, deluso dalla sua arte, bruciò tutti i suoi dipinti e tornò a New York.

Nel 1943 Penn venne assunto dal nuovo direttore artistico di Vogue, Alexander Liberman, come suo assistente: inizialmente si occupava di preparare i layout delle copertine per i fotografi, ma Liberman vedendo i suoi scatti messicani ne rimase talmente impressionato, che decise di lanciarlo come fotografo, affidandogli servizi di moda in giro per il mondo. Tra i numerosi servizi il fotografo ne realizzò diversi per la rivista in Perù, mentre le diverse campagne fotografiche legate al mondo della moda realizzate nel corso degli anni Cinquanta gli conferirono una prima fama a livello internazionale.

Nello stesso periodo, il fotografo intraprese un grande progetto personale, catturando, attraverso la sua macchina, una serie di nudi che, però, non verranno mostrati per decenni, in quanto ritenuti all’epoca, troppo provocatori.

A partire dal 1967, durante i numerosi viaggi intrapresi per i servizi di Vogue, Penn iniziò a realizzare sessioni fotografiche estemporanee, realizzate all’interno di uno studio portatile, creato da lui stesso, attraverso il quale era in grado di fotografare sullo stesso scenario in ogni parte del mondo e in ogni condizione: nacque così la famosa serie dei Worlds in a small room (mondi in una piccola stanza), nella quale si alternano ritratti di personaggi celebri e fotografie di gruppo dove l'etnografia si mescola alla moda.

Nel 1977 il Metropolitan Museum di New York espose la serie Street Material, nella quale Penn valorizzò e si concentrò sui resti abbandonati dell’esistenza quotidiana, conferendo loro un nuovo valore estetico. 

Tre anni dopo vennero esposti per la prima volta i nudi realizzati nel 1950, mentre nel 1986 vide la luce una nuova serie di nature morte, questa volta dedicate ai crani animali.

Durante la vecchiaia Penn si riavvicinò alla pittura, mantenendo tuttavia viva la passione per la fotografia che lo rese uno dei fotografi più rinomati al mondo. 

Irving Penn si spense all’età di 92 anni, il 7 ottobre del 2009 nella sua casa a Manhattan.

 

Ulteriori scatti dell’artista li puoi trovare cliccando qui

Giorgio Gatti

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