Sport - 13 novembre 2023, 14:38

Torino accoglie 4 talenti del tennis femminile ucraino: 10 mesi per diventare campionesse, lontane dalla guerra

Accompagnate dalle mamme, saranno in città accompagnate da Gipo Arbino, l'ex campione Ljubicic e il mental coach di Berrettini. Per loro, oltre all'allenamento e lo staff, anche scuola e occasioni di crescita personale

tenniste ucraine

Torino accoglie 4 talenti del tennis femminile ucraino

C'è anche Ivan Ljubicic, scappato bel 1993 dalla guerra nei Balcani, ad accogliere le quattro tenniste ucraine che - proprio nei giorni delle Atp Finals - ricevono una borsa di studio annuale per poter coltivare a Torino il loro sogno sportivo e di vita. Sono tre atlete del 2008, Mariia Sidelnyk, Polina Kuznetsova, Veronica Pavlenko e una 2009, Anna-Adelina Nykyforuk. Tutte sono state selezionate dalla Federazione tennistica ucraina.

In fuga dalla guerra

In fuga anche loro dalle bombe, accompagnate dalle rispettive madri, riceveranno un'ospitalità completa all'ombra della Mole, oltre ad allenarsi con Gino Arbino e dell'ultimo coach di Roger Federer, appunto Ljubicic. Con loro, anche Stefano Massari, mental coach di Matteo Berrettini.

Ma per loro anche scuola, corsi di italiano, assistenza atletica e mentale e un programma di 12 tornei internazionali ITF.

Tutto questo è l'iniziativa di "I Tennis Foundation for Ukrainian kids". Come spiega il presidente Simone Bongiovanni, "È stato difficile fare tutto questo, ma c'è stato un grande lavoro di squadra, in questi 5 anni che vuole valorizzare il talento e restituire un po' della fortuna che abbiamo avuto. Se riusciremo, in base ai fondi a disposizione, cercheremo di partecipare ad ancora più tornei. E cercheremo di estendere la borsa di studio anche in futuro".

"Sono felice di essere qui e di avere questa opportunità - dice Mariia - e spero di migliorare, tecnicamente e personalmente". "Siamo molto grate di questa occasione - aggiunge la sua mamma - e speriamo di essere all'altezza delle aspettative".

La stessa storia, 30 anni dopo

"Trent'anni fa anche io feci parte di un'iniziativa che invitò 10 ragazzi bosniaci a Moncalieri - ricorda Ljubicic - e il resto è storia. Mi sono rivisto in tutto quello che ho passato e vissuto e voglio aiutare". "L'idea di portare anche le mamme è fondamentale: 30 anni fa eravamo isolati e soli  senza internet e cellulare e mi è mancata molto la mia famiglia. Io ho impiegato 3 mesi a imparare l'italiano, vedremo quanto tempo impiegherete voi".

La coincidenza delle Atp finals, poi, è imperdibile: "Sarà un grande torneo. Godiamoci lo spettacolo di questi campioni. Ma ovviamente tiferemo Sinner", conclude Ljubicic.

"Ciò che stanno vivendo queste ragazze mi ha spinto a mettermi a disposizione - dice Arbino - e proprio in questa età è fondamentale avere una guida. Cercherò di seguire assiduamente queste ragazze, con lo staff dello Sporting. Sono onorato di esserne il responsabile tecnico".

Anche una card per i musei piemontesi 

"È un'idea bellissima che abbina sociale e solidarietà - dice l'assessora regionale Chiara Caucino - ed è bellissimo pensare che oggi queste quattro ragazze siano accompagnate dalle loro mamme. Lo sport ha valori fondamentali, a cominciare dal rispetto per le regole e l'avversario. Credo nelle donne e nella loro energia. Il futuro è tutto vostro. A loro anche una card museale per conoscere il nostro territorio".

Massimiliano Sciullo

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