Il 15 dicembre l’Anagrafe Centrale di Torino aprirà le porte per la prima volta all’Arte con l’esposizione della nuova collettiva d’arte contemporanea di “Rosso Indelebile”, progetto artistico per la prevenzione della violenza di genere, promosso da 5 anni da Artemixia Associazione di Promozione Sociale, coordinato, curato e diretto dall’artivista Rosalba Castelli.
La direzione artistica e la curatela della nuova collettiva vede il coinvolgimento anche della violartista Sara Francesca Molinari. L’inaugurazione è alle 17.45 dall’ingresso di via Carlo Ignazio Giulo 22 che diventerà la soglia di accesso di un percorso espositivo inedito e immersivo che porterà il pubblico a soffermarsi, riflettere, contribuire e interagire con le proposte di arte visiva, video e performativa di 43 artists e perfomers. L’ingresso è gratuito e la mostra sarà visitabile fino al 02 febbraio 2024 negli orari di apertura dell’Anagrafe Centrale. Un contributo speciale alla collettiva è dato dal progetto "Stop Violenza" realizzato dalle ragazze della classe 5E Arti Figurative Liceo Artistico Passoni, sede Cittadella, docenti Silvana Statile e Mariangela Capra.
Le opere esposte sono dellə artistə Roberta Petrone, Sara Francesca Molinari, Rosalba Castelli, Alessandra Ferrua, Anna Olmo, Angelo Caforio, Luca Aquilano, Salvatore Varveri, Vadis Bertaglia, Dolores Chinea, Marco Longo, Giovanna Mavilia, Giovanna Ciquera, Giovanna Sinatra, Deborah Joy Bormann, Walter Paradiso, Norman Sgrò, Claudio Bellino, Francesca Ilva Carosi.
Durante l’inaugurazione i corridoi dell’ex manicomio femminile saranno attraversati dai corpi e dalle voci delle performers Henni Rissone, Claudia Appiano, Cristina Schembari, Rosalba Castelli e Sara Francesca Molinari con la sua “Viola Velata” in memoria di Masha Amini, oltre alle ragazze della 5E con “La ghiandaia imitatrice”, grido di ribellione per la libertà sottratta. Il disegnatore dal vivo, Claudio Bellino, immortalerà l’essenza delle azioni e delle intenzioni performative.
La call for artists della 5a edizione del progetto ha chiesto allə artistə di esprimersi attraverso diversi linguaggi artistici rispetto a più argomenti collegati tra loro: al macro-tema della violenza di genere e domestica declinata in ogni sua forma (violenza domestica assistita, stereotipi di genere, violenza psicologica, disparità economica di genere, hate speech, cat calling, revenge porn, gender gap, victim blaming, violenza sessuale) si affanca la consapevolezza di quello che accade alle nostre sorelle che vivono in Paesi del Golfo Persico come l'Iran e l'Afghanistan, agli ultimi posti del Global Gender Gap Index e dove sono all'ordine del giorno intimidazioni, violenze, arresti arbitrari, sparizioni forzate, pestaggi da parte della polizia morale, repressione delle attiviste.
Ad anticipare l’avvio al percorso espositivo il benvenuto di Francesco Tresso, Assessore ai Servizi Demografici, Verde Pubblico e Monumenti della Città di Torino, di Ilaria Gritti, vicepresidente della Circoscrizione 1 e di Rosalba Castelli, direttrice artistica, coordinatrice progetto e vicepresidente di Artemixia. Il progetto è sostenuto dalla Circoscrizione 1 e dall’Otto per mille Chiesa Valdese, con il patrocinio di Città di Torino, Regione Piemonte, Consiglio Regionale Piemonte e Circoscrizione 7, media partner ACD Società Benefit.
Sull’unicità di un evento che trasforma un luogo in cui le donne venivano rinchiuse e sottratte alla loro vita e alla scena sociale, in luogo di apertura non solo all’arte ma a quella che Rosalba Castelli definisce come “arte della sensibilizzazione che si pone come strumento di cura delle piaghe e di trasformazione della cultura della violenza e che trova la sua ragion d’essere inserendosi come inciampo nei luoghi attraversati dal pubblico casuale: i luoghi della gente”, si è espresso lo stesso Assessore Tresso, che ha sposato appieno l’iniziativa: "L'anagrafe centrale, un palazzo rappresentativo di Torino dove si recano indistintamente tutti i cittadini e tutte le cittadine, diventa un luogo dove esporre opere di giovani artiste e artisti che usano la loro creatività per promuovere un messaggio per fermare le violenze” dichiara l’Assessore il quale sottolinea come l’esposizione sia “un'occasione dal valore simbolico molto alto, un edificio che nasce come manicomio femminile, concepito per chiudere all'interno le persone, si apre oggi usando il linguaggio universale dell'arte per difendere i diritti."
16mila è la stima del numero di persone che, dal 15 dicembre fino al 2 febbraio, avranno la possibilità di soffermarsi sui contenuti altamente significativi di quest’azione inedita di arte della sensibilizzazione. “Entri per fare la carta di identità” aggiunge Rosalba Castelli “ed esci con un documento in tasca e un messaggio in testa che può servire a te o alle persone che conosci. Fare sensibilizzazione è tendere la mano a una persona che mai conoscerai in un tempo che mai saprai. E’ chiudere in una bottiglia un messaggio che può salvare una vita e affidarlo al mare”. Anche Ilaria Gritti si esprime al riguardo relativamente all’interessante esperimento “dell’utilizzo non convenzionale di un luogo della Città, normalmente concepito e vissuto in ragione della sua funzione specifica, nell’ottica di una feconda contaminazione sociale e culturale” sottolineando come la Circoscrizione 1 supporti Artemixia poiché “si prefigge l’obiettivo di veicolare, attraverso la leva universale dell’arte, contenuti quanto mai attuali e necessari volti all’eradicamento della piaga della violenza di genere e alla promozione di modelli positivi e riflessioni sul portato del condizionamento culturale, economico e sociale alla base del gender gap.” Soddisfatta del coinvolgimento del Liceo Artistico Passoni definisce “il protagonismo giovanile una formidabile opportunità di crescita e di cittadinanza attiva”.
L’esposizione rappresenta la conclusione di 45 giorni di eventi di sensibilizzazione sotto il segno di “Rosso Indelebile 2.3” e di “INNESCHI 2.0, reazioni che rompono le catene della violenza di genere” che Artemixia Aps ha promosso nella Città di Torino e nell'area Metropolitana per strappare le radici culturali che sono alla base del fenomeno, usando lo strumento dell’arte per avviare un processo di riflessione, coinvolgimento e responsabilizzazione collettiva, accanto allo strumento della formazione nelle scuole. Dal Parco Robinson di Almese alla presenza di Carmen Consoli come madrina dell’inaugurazione, il 19 novembre scorso, della nuova installazione “Almese contro la violenza”, una mano d’acciaio alta 3 metri composta da 500 mani, ideata e realizzata dalla coppia artistica Anna Olmo e Rosalba Castelli con il fabbro Denis Valarin, che ha visto la partecipazione di oltre 350 persone pervenute da ogni dove, al Parco Commerciale Dora, con l’evento speciale 25 novembre per la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, moderato dalla iena Alice Martinelli, culminato nell’accensione rituale della prima installazione “Insieme contro la violenza”, il muro d’acciaio della paura, della violenza, degli stereotipi di genere, della mascolinità tossica, dell’incapacità relazionale, sfondato dalla mano che è la somma delle mani di tutte e di tutti.
Dal Teatro Astra al Polo del ‘900, con gli spettacoli di arte performativa performativa e musicale per avviare una riflessione approfondita e critica sul problema della violenza di genere, sulle sue origini culturali e sottolineare l’esigenza di una presa di posizione su vasta scala che, il 3 e il 23 novembre, hanno innescato il protagonismo attivo di 200 studentesse e studenti degli Istituti torinesi Bosso Monti, Steiner e del Liceo Artistico Passoni. Dalla Libreria Belgravia con la presentazione del libro di Istante fino al Parco giochi Cittadella con l’inaugurazione, il primo dicembre, della panchina Rosso Indelebile realizzata dalla classe 2^M del Liceo Artistico Passoni.
Occorre sottolineare come Artemixia, al pari di altre associazioni facenti parte del CCVD, (Coordinamento Contro la Violenza sulle Donne) svolge attività di sensibilizzazione al tema della violenza di genere durante tutto l’anno. In particolare il 2023 ha visto attivare: 2 percorsi di Controfavole, laboratori di riscrittura della fiabe epurate da stereotipi di genere, presso la scuola superiore di I grado “Pacinotti” e la scuola primaria “Ilaria Alpi” (in collaborazione con Mais Ong), il percorso formativo GeneriAmo spot video di sensibilizzazione presso la suola superiore di I grado “Duca D’Aosta” (in collaborazione con Nova Coop, Parco Commerciale Dora, Babelica e Mais Ong), il percorso formativo di consapevolezza corporea e ascolto del pavimento pelvico presso la Suola Superiore di II grado Carlo Levi.
Inoltre, il progetto INNESCHI ha generato, grazie all’unione delle associazioni facenti parte del gruppo formazione CCVD “azioni a catena contro la violenza” che vanno dalla progettazione e conduzione di un percorso di formazione per giovani peer educator (a cura diCooperativa Mirafiori), all’animazione di incontri di decostruzione degli stereotipi e dei pregiudizi presso le scuole superiori di II grado “Passoni”, “Alfieri”, “Regina Margherita” (in collaborazione con Se Non Ora Quando? Torino), a incontri di sensibilizzazione sulle donne vittime di violenza da parte di familiari affetti da ludopatia presso l’Istituto Tecnico Superiore AR/VR della Fondazione Arti e Mestieri (a cura di MOICA Piemonte), a 3 cicli di incontri sulla salute sessuale e riproduttiva e il contrasto alle mutilazioni genitali per donne ospiti presso la sede di Amref e la Casa di ospitalità notturna femminile e la scuola di italiano del Gruppo Abele (a cura di AMREF Torino e Associazione Iroko), all’attivazione di un ciclo di incontri di mediazione del conflitto presso la scuola Pacinotti (a cura di Associazione Me.Dia.Re), alla conduzione di un laboratorio di corpo vivo e scrittura creativa sul tema dell’uscita dalla violenza con la scuola Passoni (a cura di Casa delle Donne Torino).