Attualità - 18 dicembre 2023, 18:55

"Non si affitta agli stranieri": Cgil Piemonte lancia l'allarme razzismo

La consigliera metropolitana Valentina Cera: "La discriminazione negli affitti si combatte segnalando tutti i casi vissuti in prima persona o constatati"

affitti no stranieri - foto d'archivio

"Non si affitta agli stranieri": Cgil Piemonte lancia l'allarme razzismo

Negli anni Sessanta erano i cartelli 'Non si affitta ai meridionali", adesso si legge sempre più spesso "Non si affitta agli stranieri". E allora la Cgil Piemonte lancia l'allarme razzismo, sottolineando che sono sempre di più le persone che si vedono negare una casa in affitto perché sono straniere, anche se sono in possesso di un buon contratto di lavoro a tempo indeterminato: l'immigrazione non è una emergenza ma un fenomeno strutturale e per questo si chiede l'immediata apertura di tavoli di confronto con le varie prefetture piemontesi.

“Dalle segnalazioni dei nostri uffici immigrazione presso le provincie piemontesi - sottolinea Lamine Sow, Ufficio Immigrazione Cgil Piemonte - il tema della casa e delle difficoltà ad accedere e a permanere in una abitazione, in particolare per le persone straniere, risulta più problematico oggi dal trovare un posto di lavoro. In particolare, le difficoltà che abbiamo riscontrato nei nostri uffici dai racconti delle persone che si sono rivolte a noi si concentrano sull’accesso alla risorsa casa (problemi con le agenzie immobiliari, con i proprietari)”.

In questa ottica anche la legge regionale piemontese sull’edilizia residenziale pubblica andrà al vaglio della Corte costituzionale. “Il Tribunale di Torino, con ordinanza del 10 novembre 2023, ha rimesso alla Corte costituzionale la valutazione di legittimità della legge regionale piemontese sull’accesso alle case popolari (L.R 2/2010 ed in particolare dell’art. 3 c. 1 lett. B) - secondo cui ‘per conseguire l’assegnazione di un alloggio di edilizia sociale occorre avere la residenza anagrafica o l’attività lavorativa esclusiva o principale da almeno cinque anni nel territorio regionale’.

I dati elaborati dal Centro Studi IDOS nel Dossier statistico immigrazione 2023 dimostrano che il fenomeno dell'immigrazione in Piemonte non è un'emergenza, ma un fenomeno strutturale. Nella nostra regione soggiornano 400mila stranieri e rappresentano quasi il 10% della popolazione piemontese.

L’IDOS stima in 184.631 nel 2022 gli occupati stranieri, il 10% dell'occupazione complessiva, Oggi in alcune Province della nostra Regione mancano persino sufficienti trasporti pubblici per recarsi verso i posti di lavoro (polo della logistica Novara, Vercelli – lavoratori agricoli Saluzzo). La domanda di lavoro ha portato a un flusso di lavoratori stranieri nei territori dove però la situazione abitativa è critica, per non dire proibitiva.

L’accesso dei migranti alla casa, con un regolare contratto di affitto, è strettamente legato al tema della residenza. Questa costituisce un requisito indispensabile per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno, l’assistenza sanitaria. La casa resta, quindi, la priorità assoluta.  Anche in presenza di garanzie di solvibilità, l’accesso alla casa per i cittadini stranieri è diventato una chimera.

Per Sow “è necessaria l’apertura di più tavoli di confronto nelle prefetture piemontesi, oltre che un tavolo di coordinamento a livello della Regione Piemonte sull’emergenza abitativa. Una questione non più rinviabile, che richiede di essere affrontata concretamente per mettere in atto soluzioni tendenti a risolvere il disagio abitativo dei cittadini stranieri”.

“La discriminazione verso gli stranieri nell’affitto degli appartamenti è un aspetto di un fenomeno più generale, nel cui contrasto la Città metropolitana di Torino è da tempo impegnata. Per essere concretamente al fianco delle persone che si sentono discriminate abbiamo avviato un monitoraggio degli episodi di discriminazione abitativa attraverso la compilazione di un modulo in cui è possibile segnalare, in forma anonima e dettagliata, gli episodi vissuti o di cui si è testimoni”. Con queste parole Valentina Cera, Consigliera metropolitana delegata alle politiche giovanili, sociali e di parità, commenta l’appello delle associazioni torinesi di volontariato su di un tema oggetto di circa 200 segnalazioni raccolte dalla Città metropolitana dall’inizio del 2023, sia nel capoluogo e nei Comuni della cintura che nelle altre aree del territorio di area vasta.

Il modulo online è disponibile nel sito Internet della Città metropolitana al link www.cittametropolitana.torino.it/cms/politiche-sociali/antidiscriminazioni/nodo

“Da alcuni anni abbiamo attivato uno degli 8 Nodi territoriali della Rete regionale contro le discriminazioni in Piemonte previsti dalla Legge regionale 5 del 2016, rinnovando e rafforzando un impegno avviato già dal 2011. - sottolinea la Consigliera Cera - L’azione di sensibilizzazione è promossa dall’associazione Almaterra, punto informativo della Rete Regionale contro le discriminazioni, con il sostegno del Nodo metropolitano contro le discriminazioni della Città metropolitana di Torino e dell’associazione Arteria”.

Il Nodo territoriale antidiscriminazioni riceve nella sede della Città metropolitana in corso Inghilterra 7 su appuntamento, chiamando i numeri telefonici 011-8616387 011-8617830 o scrivendo a antidiscriminazioni@cittametropolitana.torino.it. “Oltre alla compilazione del modulo di segnalazione, - spiega la Consigliera delegata alle politiche giovanili, sociali e di parità - organizziamo colloqui di accoglienzainformazione e orientamento sui diritti, per tutte le persone che si sentono e sono discriminate per la loro provenienza geografica, per il loro orientamento sessuale o per la disabilità di cui sono portatrici. Prendiamo in carico e accompagniamo queste persone e operiamo per arrivare ad una conciliazione informale con chi le ha discriminate”.

Il monitoraggio del fenomeno viene realizzato con il supporto metodologico di IRES Piemonte. Grazie alla collaborazione delle organizzazioni del territorio e all'impegno delle singole persone, la raccolta delle segnalazioni di episodi discriminatori è finalizzata a documentare e a tenere traccia di comportamenti sempre più frequenti ma talvolta considerati poco rilevanti.

comunicato stampa

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