Cultura e spettacoli - 19 gennaio 2024, 07:03

Come gestire la “rivoluzione” dell'intelligenza artificiale? A Torino la versione dell'influencer di LinkedIn Filippo Poletti

Con oltre 100mila follower, Poletti è “Top voice” sul social network professionale: stasera sarà alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per presentare il libro “Smart leadership canvas”

Come gestire la “rivoluzione” dell'intelligenza artificiale? A Torino la versione dell'influencer di LinkedIn Filippo Poletti

Intelligenza artificiale. Bastano queste due parole per suscitare sensazioni contrastanti: entusiasmo ed eccitazione per chi non vede l'ora di cogliere nuove opportunità da una parte, preoccupazione se non addirittura paura per chi teme di perdere il proprio posto di lavoro (o addirittura qualcosa in più) dall'altra.

L'intelligenza artificiale alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Come gestire, dunque, una “rivoluzione” destinata a modificare in modo irreversibile il nostro modo di vivere? A cercare di dare delle risposte concrete ci hanno pensato il giornalista e scrittore Filippo Poletti e l'economista Alberto Ferraris con il libro “Smart leadership canvas – Come guidare la rivoluzione dell'intelligenza artificiale con il cuore e il cervello (edito da Guerini Next). Questa sera alle 18, i due autori lo presenteranno alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino (via Modane 16) con la moderazione del giornalista Jan Philip Pellissier.

Il libro “Smart leadership canvas

A illustrare nel dettaglio gli obiettivi del volume è Poletti, “influencer” di LinkedIn noto per essersi aggiudicato il titolo di “Top Voice” grazie agli oltre 100mila follower che l'hanno reso il giornalista più seguito sul social network professionale. In linea generale, viene affrontato il ruolo dei leader e delle leadership: “Abbiamo messo a confronto – spiega – l'intelligenza artificiale con l'intelligenza umana, 'mandandola in analisi' grazie al contributo di ingegneri, informatici, chimici, sociologi, psicologi e letterati: questa rivoluzione, infatti, necessita di uno spettro di competenze ad ampio raggio. Per guidarla nel migliore dei modi proponiamo un modello che abbiamo definito 'a 3 c': c di collaborazione tra uomo e macchina, c di cuore perché il leader deve prendersi cura delle persone spaventate dalle possibili conseguenze, e c di cervello perché il leader deve assicurarsi che i risultati di business abbiano un impatto positivo sulla società”.

Le interviste a 20 leader innovativi

Smart leadership canvas” contiene anche 20 interviste a “grandi leader innovativi”, alcuni dei quali piemontesi: “Tra questi – prosegue Poletti – segnalo Armando Portoraro, managing director di Trigenia, Mirko Puccio, CEO di Primo Caredent, Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte, Floriano Masoero, presidente e CEO di Siemens Italia, e la padrona di casa Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, perché l'arte è sempre stata in grado di guardare avanti. Il libro sta piacendo molto e questo ci fa capire quanto il tema interessi: in un mese e mezzo siamo già alla quarta ristampa e abbiamo raggiunto anche la 56° posizione nella sezione Management della classifica di vendite su Amazon; la sala da 140 posti di stasera, inoltre, è già esaurita da un mese e per questo abbiamo richiesto l'allestimento di una altro spazio dotato di maxischermo”.

Il ruolo di Torino

Quello che emerge, inoltre, è l'importanza della nostra città nello sviluppo dell'intelligenza artificiale in Italia. Lo stesso Poletti, abitando per gran parte dell'anno a Bardonecchia, pur risiedendo a Milano scherza sul possesso del “doppio passaporto lombardo-piemontese”: “Torino – aggiunge ancora – è uno dei centri d'avanguardia per l'IA, così come lo è stato per l'editoria e la formazione: l'Università venne infatti fondata nel 1404 e qui nacque il primo Politecnico d'Italia nel 1859. Unendo le forze di un economista come Ferraris e un raccontatore di storie come il sottoscritto abbiamo dato vita ad un asse Torino-Milano in grado di creare questo saggio, definito da Massimo Gramellini come attualissimo, pratico e chiaro”.

Poletti, “top voice” di LinkedIn

Come anticipato, dal 2010 Poletti fa parte del ristretto novero delle “Top Voice” di LinkedIn, ovvero gli iscritti più influenti e competenti su una specifica materia. La piattaforma viene utilizzata dal giornalista in modo molto particolare: “Mi definisco – sottolinea - un cercatore di storie: tutte le mattine, dal 5 maggio del 2017, racconto un cambiamento legato al mondo del lavoro utilizzando l'hashtag #rassegnalavoroit, ma la mia semina quotidiana in realtà va avanti dal 2005. Il segreto è quello di parlarne in modo positivo credendo nel valore della condivisione. Gli oltre 3100 post pubblicati mi hanno permesso di primeggiare insieme a personalità del calibro del presidente di Confindustria Carlo Bonomi e dell'amministratore delegato di Ducati Corse Claudio Domenicali”.

La visibilità ottenuta attraverso il social infine, viene vissuta in modo molto serio e costruttivo: “La sento – conclude – come una grande responsabilità perché vuol dire che qualcuno ti sta seguendo ed è in qualche modo coinvolto da quello che proponi: per questo voglio contribuire a diffondere uno sguardo positivo nei confronti della realtà dicendo basta alla cultura delle lamentele. Il ruolo di LinkedIn, a proposito, è quello di generare valore e di dare attenzione al capitale umano attraverso la creazione di reti di relazioni, l'aggiornamento delle competenze e il miglioramento delle reputazioni”.

Marco Berton

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