Torino pensa ad un nuovo carcere. La strada è lunga e complessa, ma il Consiglio Comunale sembra intenzionato a impegnare Sindaco e Giunta per chiedere al Governo la realizzazione di una nuova struttura e di individuare un'area adeguata.
Ampio sostegno alla proposta di Pidello
La proposta di mozione del consigliere PD Luca Pidello ha trovato ampio sostegno durante la discussione delle Commissioni urbanistica e legalità diritti delle persone private della libertà personale - da lui presieduta -, e l'approvazione degli assessori Paolo Mazzoleni e Gianna Pentenero (Urbanistica e Rapporti con il sistema carcerario).
Il punto di partenza è l'inadeguatezza della Casa circondariale Lorusso e Cutugno, salita troppo spesso alla ribalta della cronaca per aggressioni e problemi dovuti soprattutto al suo sovraffollamento.
I tanti problemi del Lorusso e Cutugno
"Dopo un po' di mesi di lavoro - ha commentato Pidello - è emersa l'inadeguatezza strutturale della casa circondariale di Torino, siamo strutturalmente sopra la capienza del carcere. È presente la sovrapposizione di diversi circuiti giudiziari e questo crea complessità, spesso ci si riferisce al Lorusso Cutugno come al carcere più complesso d'Italia. La struttura degli anni 70 è stata pensata per una logica di completa separazione dalla cittadinanza per contrastare il terrorismo e non per la rieducazione, il tasso di recidiva è dell'80%. Con i fondi straordinari del PNRR il carcere non ha visto investito nemmeno un euro, la progettazione sull'area latita da molti anni. Chiediamo quindi di interloquire con il Governo per realizzare una nuova struttura carceraria, non solo la ristrutturazione di quella esistente, e che la sua realizzazione sia ben integrata nel tessuto urbano della città. Chiediamo comunque ai Ministeri competenti che vengano rapidamente stanziati fondi straordinari per il recupero del Lorusso e Cutugno, anche accedendo a linee di finanziamento europee, e alla Giunta di attuare politiche dell’abitare che possano permettere a chi abbia i requisiti comportamentali, ma non quelli economici e materiali, di fruire di misure alternative alla detenzione".
Mazzoleni: "Nuovo carcere? Complicato ma possibile"
"Per quanto riguarda la realizzazione di una nuova costruzione - ha risposto Mazzoleni - sappiamo quanto sia complicato trovare spazi per grandi opere, e visto che la richiesta è quella che il carcere possa essere nell'area urbana è impegnativo ma credo che si possa fare. Stiamo lavorando sul nuovo piano regolatore e questo è il momento migliore per trovare nuove destinazioni alle aree, questa che ci date è un'indicazione importante. Segnalo in questo momento un cambiamento di paradigma nella gestione delle aree pubbliche, stiamo lavorando con altri proprietari pubblici per una razionalizzazione e un miglior uso dei propri immobili. È chiaro che c'è tanto lavoro da fare sulla forma, l'Italia non è molto avanti e penso sia necessaria un'ampia riflessione su cosa significhi progettare oggi un carcere".
D'accordo anche i consiglieri di minoranza
I consiglieri, anche quelli appartenenti alla minoranza, visti i problemi della casa circondariale di Torino hanno condiviso la proposta, pur mettendo il punto su alcune questioni come la necessità di un ripensamento generale del sistema carcerario e un miglioramento del sistema giudiziario, causa principale del sovraffollamento.