“Il Museo di Scienze Naturali di Torino: dall’Accademia alle collezioni universitarie” un pomeriggio di confronto e studio aperto al pubblico che si terrà il 5 marzo dalle 14,30 nello spazio conferenze del Museo nell’ambito del ciclo “I Beni culturali tra valorizzazione, restauro e conservazione”.
Obiettivo dell'incontro è approfondire il ruolo storico, scientifico e culturale che ebbero l’Accademia delle Scienze e l’Università di Torino nella nascita e nello sviluppo delle collezioni naturalistiche del Museo Regionale di Scienze Naturali.
Un confronto tra studiosi, museologi e amministratori che si propone di raccontare e celebrare le radici storiche e scientifiche del Museo Regionale di Scienze Naturali e di tratteggiarne la recente evoluzione, anche grazie ai contributi delle storiche curatrici Elena Giacobino e Annalaura Pistarino, che a fine giornata tireranno le fila degli interventi, focalizzandosi sugli attuali allestimenti.
"Oltre ad avere riaperto al pubblico con grande successo, il Museo spalanca le sue porte e ricomincia la sinergia con molte delle realtà che lo circondano riconquistando anche, come ad esempio con questo appuntamento, il suo posto nel mondo scientifico", afferma Vittoria Poggio, assessore alla cultura della Regione Piemonte.
"Il convegno, organizzato in collaborazione con l’Accademia delle Scienze di Torino e l’Università degli Studi di Torino è la dimostrazione della volontà del Museo Regionale di Scienze Naturali di voler tornare a fare sistema – dichiara Marco Fino, direttore del Museo -. Questa prima collaborazione divulgativa può valorizzare al meglio le peculiarità delle istituzioni coinvolte e permettere di riportare al centro dell'attenzione un argomento importante quale la scienza e le straordinarie collezioni che sono conservate a Torino".
La storia del Museo
Nata nel 1783, l’Accademia delle Scienze nel suo primo secolo di vita ha accolto nelle sue sale collezioni diverse, in gran parte donate da soci. Molte di esse confluirono in seguito in specifici allestimenti museali. In particolare, nel 1805, le raccolte della Reale Accademia delle Scienze e quelle universitarie vennero fuse e assegnate definitivamente all'Università, pur restando fisicamente separate.
Tra il 1876 e il 1878, alcune delle collezioni ancora depositate in Accademia vennero trasferite nell'adiacente Palazzo Carignano, che divenne sede di un nucleo di Musei e collezioni universitarie (Antropologia e Etnologia, Geologia e Paleontologia, Mineralogia, Zoologia e Anatomia Comparata).
Con la definitiva collocazione a Palazzo Carignano del Museo del Risorgimento, queste collezioni (con l'eccezione delle collezioni di Geologia e Paleontologia) furono trasferite negli Istituti Universitari allora collocati nel settore occidentale dell'Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista, attualmente sede del Museo Regionale di Scienze Naturali, istituito dalla Regione Piemonte nel 1978.
Nel 1980 viene sottoscritta una convenzione, tuttora vigente, tra la Regione Piemonte e l'Università degli Studi di Torino, per la consegna in uso al Museo di parte delle collezioni naturalistiche dei Musei Universitari. Negli anni, il Museo Regionale di Scienze Naturali si è occupato della loro conservazione e valorizzazione con esposizioni e attività didattiche, proseguite anche dopo l'agosto 2013, quando il Museo è stato chiuso al pubblico per interventi di restauro e ripristino degli impianti. Nel 2024 è stato poi in parte riaperto al pubblico.