Attualità - 08 marzo 2024, 14:04

“Tutti al buio”, a Torino un 8 marzo di lotta anche per i lavoratori Enel: i motivi della sciopero

Una settantina di addetti si è data appuntamento sotto la sede dell'azienda al Lingotto rispondendo alla mobilitazione nazionale indetta da Cgil, Cisl e Uil

“Tutti al buio”, a Torino un 8 marzo di lotta anche per i lavoratori Enel: i motivi della sciopero

“Tutti al buio”, a Torino un 8 marzo di lotta anche per i lavoratori Enel: i motivi della sciopero

Tutti al buio”: è questo lo slogan cantato in coro dai lavoratori Enel. Una provocazione, certo, ma anche un rischio che si vorrebbe scongiurare alla luce del momento critico che sta attraversando il settore dell'energia. In questo 8 marzo di lotta, una settantina di addetti si è data appuntamento in mattinata davanti alla sede torinese dell'azienda al Lingotto, rispondendo allo sciopero nazionale indetto da Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil.

I motivi dello sciopero

Secondo i sindacati, a destare le maggiori preoccupazione è l'assenza di una strategia adeguata da parte dell'azienda, con carenze negli investimenti e tagli indiscriminati al costo del lavoro: “Non esiste – hanno dichiarato i manifestanti - un vero piano industriale, ma solo una vaga idea di efficientamento. Il numero di addetti, al momento, è insufficiente per dare la giusta qualità, la giusta continuità e la giusta equità del servizio; la situazione non riguarda solo la distribuzione, ma anche la produzione e la mobilità elettrica”.

Un altro nodo riguarda l'esternalizzazione di alcune attività, già presente ma che rischia di aumentare con ripercussioni potenzialmente negative sulla sicurezza sul lavoro: “Le ditte appaltatrici - hanno proseguito – spesso non operano con il contratto nazionale del settore elettrico, e quindi non offrono le giuste garanzie; nel 2029, inoltre, scadrà la concessione per la distribuzione, e le possibilità di ricorrere ad appalti aumenterebbero notevolmente”.

Mancanza di prospettive

Dulcis in fundo, a essere denunciato è l'immobilismo di Enel nella transizione energetica: “Il Pnrr - concludono – prevede l'impiego di risorse a riguardo e l'azienda sarebbe chiamata a fare la sua parte: tuttavia, nonostante l'idroelettrico sia già presente in Piemonte, gli investimenti nelle rinnovabili sono stati ridotti e dalla dirigenza non è stata espressa alcuna volontà di intraprendere questa strada”.

Nel corso della mattinata, i segretari regionali Paolo Parodi, Marco Luigi Rinaldi, Michele Broggio sono stati ricevuti dal prefetto di Torino Donato Cafagna. Al momento non sono stati ancora forniti i numeri sull'adesione allo sciopero: gli addetti piemontesi di Enel sono in totale 2135 addetti piemontesi di Enel, di cui oltre la metà (1093 lavoratori) a Torino.

Marco Berton

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