L’Associazione sindacale A.N.M.I.R.S (Associazione Nazionale Medici Istituti Religiosi Spedalieri) ha proclamato uno sciopero dalle 8 alle 13 di martedì 19 marzo dei medici dell’Ospedale Humanitas Gradenigo di Torino a sostegno delle istanze nei confronti della proprietà della struttura.
Il Gradenigo non è una clinica privata, ma un ospedale “classificato” e provvisto di un pronto soccorso, pertanto eroga un servizio pubblico e universale a tutti gli effetti. Fin dall’acquisto nel 2016 da parte del Gruppo Humanitas spa – che ha comportato l’accredito come servizio pubblico grazie a una legge regionale emanata ad hoc da tutte le forze politiche– ai medici è stato richiesto di contribuire al risanamento della condizione economica della struttura accettando temporanee penalizzazioni economiche, richiesta alla quale, per amore del loro Ospedale, i Medici non si sono tirati indietro.
L’odierna decisione, molto sofferta, di procedere con uno sciopero giunge ora dopo lunghe ed infruttuose trattative rivolte a sollecitare decisioni della Direzione e della proprietà per sanare lo stato di disagio in cui sono costretti a lavorare i medici dipendenti dell’Ospedale a causa delle sempre peggiori condizioni contrattuali, retributive e operative.
Contratto scaduto dal 2019, retribuzioni complessivamente più basse di circa il 30% rispetto agli omologhi medici operanti nel Servizio Sanitario Nazionale a parità di incarico e responsabilità, patologica carenza di organico che solo grazie all’enorme sacrifico profuso dai Medici (che va molto al di là della prestazione contrattualmente dovuta) fortunatamente non ha ancora provocato una pericolosa ricaduta sulla qualità delle cure e sulla sicurezza dei pazienti, sono questi i tre punti che determinano la protesta dei medici.
“I medici che ora lottano per una dovuta migliore condizione di lavoro hanno dimostrato una grande affezione alla struttura, punto di riferimento unico e particolare per il territorio, contribuendo in prima persona alla efficienza dell’Ospedale, ma ora non possono più fare fronte in sicurezza alle condizioni create dalla mancanza di investimenti della proprietà in risorse umane, il vero e unico patrimonio che deve valorizzare chi si occupa della salute dei cittadini”, spiega il dottor Piero Mandelli Consigliere Nazionale e Delegato Regionale di A.N.M.I.R.S oltre che Segretario della Sezione ANMIRS del Gradenigo.
“ E’ inaccettabile che la politica Aziendale di Humanitas, cinica ed utilitaristica e fortemente orientata al profitto, stia progressivamente snaturando e facendo perdere l’essenza e lo spirito che erano la caratteristica peculiare dell’Ospedale Gradenigo e che, nei decenni, lo avevano fatto divenire una eccellenza per la città di Torino, il tutto sulla “pelle” dei Medici e più in generale, di tutto il personale sanitario ossia di quelli che poi erano e sono i principali artefici di questo successo.”, sottolinea Donato Menichella, Segretario Nazionale A.N.M.I.R.S.
Il disallineamento contrattuale tra il trattamento erogato dal Gradenigo (con un contratto ormai scaduto da oltre 4 anni e mai più rinnovato) e quello erogato dagli Ospedali Pubblici ha determinato un ritardo di ben due contratti collettivi, gli aumenti salariali previsti nel settore Pubblico e mai applicati al Gradenigo hanno determinato una grande differenza di retribuzione (di circa il 30%) per i medici del Gradenigo, a fronte di un’attività lavorativa qualitativamente sovrapponibile a quella degli Ospedali Pubblici e quantitativamente molto più pesante.
Le politiche oscurantistiche aziendali stanno causando la fuga dall’ospedale di alcuni dei medici e degli infermieri di maggiore esperienza, sostituiti (spesso solo parzialmente), nella maggior parte dei casi, da medici e infermieri altrettanto bravi ma più giovani e con meno esperienza. A questi ultimi, peraltro, per convincerli ad accettare il lavoro, viene spesso garantita una retribuzione analoga a quella degli Ospedali Pubblici, creando così la paradossale situazione in cui i medici e gli infermieri fedeli all’ospedale da tanti anni sono retribuiti in misura minore rispetto a quelli appena arrivati.
La carenza di organico, insieme al taglio dei costi in generale, incidono sulla organizzazione interna costringendo a turni di reperibilità mensili che superano il numero massimo previsto dalle normative europee e nazionali, o a saltare i turni di riposo, accumulando così ore di straordinario che non vengono retribuite né tanto meno recuperate. Queste sono condizioni che influiscono sulla qualità dei servizi offerti dalla struttura mettendo in pericolo la sicurezza degli operatori e dei pazienti.
Durante il presidio davanti all’Ospedale Gradenigo (Corso Regina Margherita 8/10) i medici incontreranno pazienti e cittadini per spiegare le ragioni della loro protesta, che vuole sollecitare da parte della proprietà di Humanitas spa una gestione di tutte risorse umane dell’Ospedale che consenta di garantire un migliore accesso alle cure.