Cultura e spettacoli - 19 marzo 2024, 18:27

Blocco 181, i protagonisti raccontano la serie dal set: "Torino città friendly per il cinema, le persone sono accoglienti e curiose"

108 giorni di riprese spalmati su oltre 100 location per la seconda stagione girata in gran parte in location torinesi: dalla Cartiera Burgo al Le Roi Music Hall

Blocco 181, i protagonisti raccontano la serie dal set: "Torino città friendly per il cinema"

Blocco 181, i protagonisti raccontano la serie dal set: "Torino città friendly per il cinema"

È il 108esimo giorno di ripresa per la serie Blocco 181 e si gira all’interno della storica sala da ballo, Le Roi Music Hall. 

Già teatro di tanti film e videoclip musicali, per l’occasione è stato trasformato ne La Misa, il locale che Bea, una delle protagoniste della serie Sky, gestisce insieme a un gruppo di donne del Sud America.  

È uno spazio dove queste ragazze vivono e gestiscono i loro affari” racconta il regista Ciro Visco che per la seconda stagione di Blocco 181 si è trasferito a Torino da giugno. Il capoluogo sabaudo infatti è stato il set per quasi tutti gli spazi interni e alcuni esterni.  

Torino è bellissima, ha una grande spazialità dei viali. Ho avuto la possibilità di girare con la telecamera scorpion arm, per la prima volta in una zona centrale, in condizioni ottimali. Quello è stato eccezionale. Ma ciò che mi ha colpito sono state le tantissime persone che aiutavano, tutta la città è stata molto friendly”.

Realizzata con il contributo del Piemonte Film Tv Fund e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, la seconda stagione della serie vede la crescita personale dei tre principali protagonisti, Bea, Madhi e  Ludo, sullo sfondo la Milano multietnica del Blocco 181. 

“Una favola nera”, come la definiscono gli stessi produttori di Sky che racconta l’incontro di più solitudini. “Ognuno dei personaggi deve confrontarsi con la propria realtà e quando c’è confronto c’è crescita - spiega il regista -. La carta vincente della serie è la stratificazione. Ci sono vari personaggi che hanno una fascia giovane, ma nemmeno troppo. Non ci perdiamo in Dogmi classici, non raccontiamo la storia con la sofferenza, cavalchiamo piuttosto la sofferenza legata al personaggio”. 

I protagonisti e la città 

“Le persone qui a Torino sono curiose e accoglienti, è una città intuitiva che si gira facilmente- spiega Andrea Dodero che nella serie interpreta Madhi -. Il mio è un personaggio che ritroviamo in modo diverso, ha responsabilità di cui si deve fare carico. Non c’è più suo zio a capo del Blocco e si trova in mano questa grande responsabilità, tra nuovi rapporti e dinamiche da gestire”. 

Torino è piccola ma bellissima, ha tanto verde e si mangia bene - aggiunge Alessandro Piavani che a Torino era già stato per girare La Bella Estate -. Questi personaggi cambiano tanto. È una bella sfida, il mio personaggio per esempio, Ludo, si incammina su un percorso tortuoso e di vendetta”. 

Anche Laura Osma, interprete di Bea, era già stata a Torino. “La prima volta che sono arrivata dalla Colombia in Italia è stata a Torino - racconta l’attrice -. Ho fatto il casting in Colombia durante il covid e poi sono venuta qui. Per me è la quarta volta a Torino, mi piace molto. Tra i posti che mi piacciono di più il Valentino, ma anche la Basilica di Superga, poi amo il cibo, mi piacciono tanto i ristoranti come Madama Piola, Al Rispetto e la Pescheria Gallina".

La serie, che vede tra gli attori del cast anche il rapper Salmo, ha riscosso un grande successo soprattutto tra i giovani. “C’è un’aderenza alla realtà per quello ha successo - spiega Chiara Cucci, produttrice -. I ragazzi conoscono la realtà, la serie ha un’aderenza al mondo della cronaca e di conseguenza un’aderenza alla realtà”. 

Le location torinesi  

Ricostruire Torino per farla sembrare Milano non è facile, ma è stata una sfida molto bella” commenta Paolo Manera, direttore di Film Commission. Oltre a Le Roi sono state tante le vie, i quartieri e i locali che da oltre tre mesi sono stati interessati dalle riprese.  

Abbiamo superato il centinaio di location approvate - racconta il location manager Federico Fusco -.Ma la ricerca è stata molto più ampia, all’inizio bisognava creare un mondo. Per un barbiere, abbiamo cercato tra 50 negozi. Da quelli africani a quelli nostrani e di varie epoche storiche. Alla fine ne è stato scelto uno in stile anni ’70. Poi abbiamo dovuto cercare un’officna per ricreare un magazzino della refurtiva. Penso di averne viste 800.  Ne abbiamo scelto uno in zona piazza Massaua, un basso fabbricato in stile anni ’60, con alle spalle palazzi di epoca invece degli anni ’80”. 

“Un’altra location che sembrava difficile era quella di Villa Paradiso, alla fine abbiamo scelto un locale storico, quello della cartiera Burgo a San Mauro Torinese. Siccome c’erano dei lavori in corso abbiamo dovuto alternarci, girando anche di notte. Un non luogo che può essere qualsiasi cosa". 

 

Chiara Gallo

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