La mozione votata dal Senato Accademico di Torino, che ha bloccato le adesioni al bando MAECI per le collaborazioni con le università israeliani, passa dalle aule studentesche alla Sala Rossa. La scelta di UniTo non aveva già mancato di suscitare polemiche nel mondo politico, a partire dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che aveva definito "preoccupante" la decisione dell'Ateneo torinese.
Le reazioni
Il capogruppo comunale di +Europa e Radicali Silvio Viale ha depositato un question time per chiedere se la "Città condivide la decisione del Senato Accademico di boicottare le università israeliane". Ad intervenire nel dibattito anche la consigliera del M5S Valentina Sganga, che si schiera accanto all'Università di Torino.
"Fare “cooperazione industriale, scientifica e tecnologica” con Israele - chiarisce la pentastellata - in settori di ricerca che riguardano le risorse idriche è esattamente come fare ricerca sui settori bellici". In passato i grillini avevano già preso posizione, opponendosi agli accordi tra la partecipata del Comune Iren e l’azienda idrica israeliana Mekorot.
"Sono decenni - prosegue Sganga - che il governo israeliano, per braccio della sua azienda idrica statale, utilizza proprio l’acqua come strumento di oppressione della popolazione palestinese, controllando le risorse idriche della Palestina e decimando i razionamenti di acqua per la popolazione civile".
"Vogliamo davvero cooperare con Israele per il controllo delle tecnologie idriche in un simile contesto?" si interroga la grillina, che poi aggiunge: "Questa per me non è ricerca, non è scienza e non è cooperazione, è - purtroppo - rischiare di essere complici di un conflitto che sta producendo solo oppressione e morte di tanti innocenti".
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