Economia e lavoro - 22 marzo 2024, 10:41

Poventi5, il gioiello nascosto di Torino che culla le energie per una città che lasci a bocca aperta [FOTO]

L'appartamento storico affacciato su un cortile Seicentesco è stato trasformato da Elena Tabacco in un salotto che ospita artisti, artigiani del lusso, professionisti, eventi e associazioni: "E' stato un colpo di fulmine, non potevo tenerlo solo per me"

Appartamento storico su via Po

L'appartamento storico di PoEventi5 si affaccia proprio su via Po, al civico 25 (foto: Davide Bonaiti)

Se c'è un modo per definire il cosiddetto "effetto wow" (quello che ti lascia a bocca aperta, senza parole), a Torino senza dubbio sta di casa al civico 25 di via Po. Al piano nobile di uno degli edifici storici che affaccia su un cortile del 1600, infatti - a pochi passi dal via vai del centro cittadino, ma già al riparo dal suo caos - si trova infatti un appartamento che nel suo dna custodisce la storia, che la mette in mostra, ma che al tempo stesso vuole immaginarsi altro, vuole ripensarsi costantemente e ama declinare il proprio verbo al futuro.

Si chiama Poventi5 e già nel suo nome custodisce indizi che permettono di svelarne l'essenza, per quanto articolata. Una sorta di "contenitore esperienziale", quella che una volta era "soltanto" una casa nobile, adesso è un loft di stile newyorkese, affacciato su una delle arterie principali della città e in grado di ospitare al suo interno mostre, eventi, artisti, artigiani del lusso, ma anche riprese cinematografiche, appuntamenti di club e associazioni e molto altro ancora.

Se fosse una pellicola d'autore, alla macchina della regia ci si siederebbe Elena Tabacco, torinese d'origine e internazionale per vocazione. Nella sua vita ha alternato esperienze nella moda e nello spettacolo ad attività presso brand del lusso globale. Specialista di eventi e pr, lavora anche a stretto contatto con un luogo storico, a Torino, come i Ronchi Verdi. Ama definirsi una "donna network", in grado di tenere legati mondi, relazioni e collaborazioni, ma non nasconde anche una grande passione per i viaggi e una naturale inclinazione verso la solidarietà e i progetti benefici.

Elena Tabacco, quello che sembra essere un caleidoscopio di suggestioni e intuizioni, in realtà ha un "inizio" ben preciso. Una data. Un evento.
"Era il 2021 e mi era stato chiesto di visitare per una valutazione un'abitazione che si trovava in via Po. Una volta arrivata sul posto, è scattato il vero e proprio Colpo di fulmine. E me ne sono innamorata, tanto da volerla comprare in prima persona".

Cosa si osserva, da via Po 25?
"Se mi affaccio al balcone vedo il futuro, ma se mi guardo alle spalle vedo un salotto aulico Seicentesco che ho voluto trasformare in un loft newyorkese: zero muri divisori, un unico grande spazio nel quale ho inserito le aree di servizio come fossero scatole. Ho dedicato molto tempo per trasformare un innamoramento in un amore, come avrebbe detto il sociologo Francesco Alberoni. E prendendomi cura di questo mio luogo del cuore ho capito che non volevo godermelo da sola ma, al contrario, volevo farne una “torre d’avvistamento” affacciata sul passato e sul futuro".

Da qui si osserva (non solo per metafora) una Torino che sta cambiando?
"Vivendo all'interno di questi spazi con le tante attività che ospitiamo, mi sono resa conto che c’era e c’è tuttora nell’aria una gran voglia di fare cose. Per questo mi e sembrato naturale aprire il mio “nido” a chi stava immaginando una Torino diversa: piu contemporanea, piu attiva, piu collaborativa, anche più coraggiosa. Da qui si vede il cantiere Cavallerizza che cambierà completamente il centro di Torino restituendo ad un “vuoto urbano” la centralità immaginata dagli architetti dei Savoia e reinterpretata in modo contemporaneo dall’architetto Cino Zucchi, ma anche i cantieri di piazza Valdo Fusi che grazie all’Innovation Block, della Camera di Commercio, all’arrivo di un campus di alta formazione internazionale e alla riapertura del Museo di Scienze Naturali trasforma una piazza poco riuscita in un pianerottolo creativo. E poi via San Francesco da Paola, la via che collega i due cantieri, che una serie di visionari in partnership con il Dipartimento Architettura e Design del Politecnico stanno trasformando in un “foglio bianco” su cui ragionare sul cambiamento tecnologico, umanistico e naturale in cui siamo e saremo immersi in ambito globale e locale nei prossimi anni".

A proposito di architetti, Poventi5 è opera di Davide Valle, ma sono tante le intelligenze che si muovono qui dentro e che tra queste mura trovano casa. E' così?
"Quello che poteva essere un nido privato affacciato sulla Passeggiata del Re, oggi ospita “concept store”, ma sa farsi anche luogo di incontro per personalità del mondo dell'arte, della cultura e dell’imprenditoria torinese e piemontese. Uno dei progetti, sviluppato insieme ad Artaporter, è il salotto Savoir Faire, che riunisce con un appuntamento periodico persone che rappresentano l’eccellenza di diversi settori e non è che una delle tante espressioni del potenziale che un network virtuoso può generare. Ma questo appartamento ha ospitato anche artisti internazionali come il pittore argentino Ernesto Morales e ha saputo trasformarsi in location per il lungometraggio Il Polpo del regista Federico Gatti".

Un salotto culturale che ospita anche attività "esterne"?
"Nel 2022 è stato protagonista della presentazione del Club dei Gentlemen, un circolo di uomini amanti del bon vivre e più di recente il luogo di incontro di alcune associazioni internazionali con sede a Torino come quella dell’International Women’s Club, nata nel 1960 e che conta oggi oltre 240 iscritte. Un po' come facciamo anche ai Ronchiverdi, che si configura come punto di ritrovo per imprenditori amanti del fitness, questo vuole essere un altro luogo privilegiato per diffondere il messaggio di valorizzazione culturale ed imprenditoriale della nostra città".

Da qualche tempo, a questo indirizzo si trova anche la sede di Valorizzazioni culturali. Di che si tratta?
"E' un gruppo che opera a livello nazionale, da Firenze a Venezia, per dare nuova luce ad alcuni dei gioielli storici e architettonici del nostro Paese, ma hanno un forte profilo internazionale in termini di clientela. Hanno sede proprio in Laguna e a Milano, ma qui da noi trovano un nuovo punto di osservazione sulle bellezze che possiamo vantare sul nostro territorio. Con Culture  studio e Art-Events sono specializzati nella gestione di immobili storici e organizzazione di progetti culturali ed eventi e vantano una specializzazione in residenze e spazi per artisti dove si crea, si studia, si conserva e si espone.".

Un viavai notevole, per una sola abitazione. Ma il futuro quale potrebbe essere?
"Dal mio punto di vista, a Torino esiste un'enorme energia latente pronta ad essere canalizzata in progetti di valorizzazione che pongano la città al centro di una trasformazione “culturale” sempre più radicale. Un impulso nato dall’importante esperienza olimpica del 2006 che ha fatto riscoprire ai torinesi e agli stranieri il fascino, l’efficienza e l’eleganza di Torino, affrancandola dall’immagine stereotipata di città esclusivamente industriale e regalandole un nuovo profilo di città culturale e creativa. Le potenzialità sono immense e con la guida adeguata e il supporto di alcune realtà cittadine, è possibile trasformare i progetti in realtà e donare nuova vita e vitalità a molte aree attualmente poco valorizzate".

Massimiliano Sciullo

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