“Nessuna repressione e nessuno scontro coi ragazzi”: Danilo Chiabrando, il dirigente scolastico dell’Istituto Buniva di Pinerolo, risponde ai ragazzi che hanno manifestato il 22 marzo per le strade di Torino. “Hanno trovato una dura opposizione del preside, durante l’occupazione della palestra (del 20 marzo, ndr). Ha minacciato una forte repressione e li ha costretti a smobilitare” aveva raccontato Caterina Mansueto, presidente della Consulta Provinciale degli studenti.
“Non ho minacciato nessuna repressione - ha chiarito il dirigente della scuola -, i ragazzi sono stati nella palestra finché l’hanno ritenuto opportuno e poi se ne sono andati. Ho cercato in tutti i modi il dialogo con loro, che non hanno voluto ascoltare. Vorrei smentire nel modo più assoluto le affermazioni di questa ragazza che mi offendono come insegnante, preside e uomo. Non sono state nemmeno chiamate le forze dell’ordine, anzi: qualcuno ha chiamato i carabinieri in seguito, forse, a una discussione tra i ragazzi con un’altra classe vicino alla palestra. I carabinieri mi hanno chiamato e ho detto di non intervenire perché non c’erano problemi di sicurezza. Su 1.400 studenti sono stati in 30 che hanno cercato di coinvolgerne altri, magari gli altri ragazzi non hanno condiviso il modo in cui i temi sono stati posti più che i contenuti in sé".
Al centro dell’assemblea tra studenti, in palestra, hanno parlato di temi come le politiche del Governo Meloni sulla scuola, le cariche alle manifestazioni di Pisa e Firenze e la guerra a Gaza. Per confrontarsi su questi punti, arriva un invito agli studenti da parte del dirigente: “Sono disponibile a incontrarli, confrontarmi con i ragazzi, come fa parte del mio mestiere e del mio modo di essere”.
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