Sulla tavola di Pasqua torna a farsi largo la qualità artigiana ma mancano pasticceri, panettieri e pastai artigiani. Solo in Piemonte e Valle d’Aosta sono 1.160 i pasticceri, panettieri e pastai artigiani difficili da reperire.
L'allarme lanciato da Confartigianato
A rilevarlo Confartigianato sottolineando che in Piemonte sono interessate dai consumi tipici dei prodotti pasquali 3mila760 tra pasticcerie e imprese del settore dolciario, comparto che include pasticceria fresca, gelati, biscotti, cacao, cioccolato, confetteria, e di queste sono 2mila 931 quelle artigiane che rappresentano il 78,0% delle imprese totali del settore.
"Eccellenza e tradizione a rischio"
“I maestri pasticceri, panificatori e pastai ed i loro preziosi collaboratori, sono un’eccellenza che non può andare perduta – spiega Marco Vacchieri, referente dolciari di Confartigianato Torino - se vogliamo mantenere il privilegio di allietare le nostre feste con i prodotti tipici di altissima qualità che nascono dalla ricerca delle materie prime e dal saper fare artigiano, dobbiamo risolvere il problema della manodopera”.
"Far avvicinare i giovani al settore"
“Secondo un recente studio condotto da Unione Italiana Food (Uif) - prosegue - il 20,7% delle famiglie italiane, per i dolci pasquali, preferisce prodotti artigianali. D’altro canto la biodiversità della produzione agroalimentare piemontese, ad elevata vocazione artigianale, si declina in ben 343 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo. Ed è per tenere vivo tutto questo - conclude Vacchieri - che da tempo siamo impegnati a far avvicinare i giovani al settore, mostrando quelli che sono gli elementi più attrattivi”.