Economia e lavoro - 05 aprile 2024, 16:18

L’edilizia per far ripartire, in sicurezza, il Paese: l'iniziativa di Fenealuil e Fillea

Transizione ecologica, contrattazione, sicurezza sul lavoro e giusta retribuzione al centro del dibattito organizzato oggi allo Sporting Dora

L’edilizia per far ripartire, in sicurezza, il Paese: l'iniziativa di Fenealuil e Fillea

Transizione ecologica, contrattazione, sicurezza sul lavoro e giusta retribuzione. Sono le tematiche sulle quali i sindacati edili Fenealuil e Fillea hanno aperto un confronto con i giovani, con gli imprenditori e con la politica, in occasione dell'evento organizzato il 5 aprile 2024 allo Sporting Dora di Torino, dal titolo «Ripartiamo dalle periferie, dalla protesta alla proposta. Transizione ecologica ed energetica, contrattazione, sicurezza e giusta retribuzione nel settore delle costruzioni».

L’iniziativa è organizzata dalle due organizzazioni sindacali piemontesi, a un anno dalla manifestazione nazionale «Fai la cosa buona» promossa per chiedere il ripristino dei bonus e maggiore sicurezza nell’edilizia.

Anche in questo caso, l’associazione Sicurezza e Lavoro ha partecipato ai lavori.

«L'edilizia sostenibile – ha affermato Giuseppe Manta, segretario generale Fenealuil Piemonte – può essere un potente motore economico, può creare molti posti di lavoro e aiutarci a raggiungere gli obiettivi dell'Agenda Onu 2030, favorendo il risparmio di energia e la riduzione di emissioni di anidride carbonica».

«Serve però – ha spiegato – una maggiore attenzione agli aspetti relativi alla sicurezza sul lavoro e alla legalità, che non possono essere barattate in cambio della promessa di maggiori investimenti sul settore».

«Servono un maggiore confronto tra Governo, sindacati e imprenditori – ha rimarcato Stefano Costa, segretario nazionale Fenealuil – e tavoli seri per arginare dumping contrattuale e lavoro povero e tutelare la salute e sicurezza di lavoratori e lavoratrici, coinvolgendo le organizzazioni sindacali più rappresentative».

«Chi governa il Paese – ha affermato – deve prendersi la responsabilità di confrontarsi con cittadini e cittadine e programmare interventi di crescita e sviluppo, che vadano al di là dell'emergenza e di obiettivi politici ed economici di breve respiro». «Bisogna incentivare le imprese, soprattutto le più piccole, a strutturarsi – ha concluso – e bloccare i subappalti a cascata, per ridurre infortuni e malattie professionali in edilizia».

«La transizione ecologica - con bonus mirati e un'attenzione particolare alle case popolari e alle periferie - può essere una grande occasione di sviluppo, non soltanto per il settore delle costruzioni, ma per tutto il Paese» – ha dichiarato Massimo Cogliandro, segretario generale Torino e Piemonte Fillea.

«È necessario però – ha aggiunto – promuovere il lavoro buono, ben pagato e in sicurezza, che ti permette di tornare a casa vivo. Spesso, infatti, nei cantieri si viene pagati poco, con retribuzioni non proporzionate ai costi della vita, e si rischia la propria incolumità».

Secondo Antonio Di Franco, segretario nazionale Fillea Cgil, «la transizione ecologica passa necessariamente dell'edilizia». «Bisogna però intervenire sulla qualificazione delle imprese – ha affermato – e avere una visione d'insieme dei bonus, con una politica industriale complessiva su un settore fondamentale come l'edilizia, che negli ultimi tre anni ha creato 200 mila posti di lavoro».

comunicato stampa

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