Attualità - 08 aprile 2024, 12:01

Alle spalle dell'ex Astanteria Martini rinasce un pezzo di Sanità (e di città): ecco l'effetto dei fondi Pnrr

Telemedicina negli spazi di via Cuneo con tre COT, cabine di regia per coordinare i servizi per fragili, malato cronici, cure residenziali e pandemia influenzale. E presto arriveranno due ospedali e due case di comunità

Alle spalle dell'ex Astanteria Martini rinasce un pezzo di Sanità (e di città): ecco l'effetto dei fondi Pnrr

Cronicità/fragilità, residenzialità e pandemia influenzale. Sono i temi sui quali lavoreranno da oggi le tre Centrali operativi territoriali (COT) che trovano casa alle spalle del vecchio Ospedale Einaudi, più noto come Astanteria Martini, in via Cuneo. Un edificio storico, imponente, ma anche in una condizione di degrado ormai da decenni. E che presto ospiterà anche due ospedali di comunità e due case di comunità. 

Uffici di coordinamento 

Non ambulatori, ma uffici che avranno un ruolo di centrale operativa e di coordinamento a seconda delle necessità dei singoli cittadini.

"Sono articolazioni del Pnrr e un modello innovativo che ci permettono di lavorare per temi, che è più utile in una città così popolosa", spiega il direttore generale dell'Asl di Torino, Carlo Picco. "La Cot non segue i pazienti direttamente, ma coordina i servizi intorno alle persone: in un periodo in cui si parla di difficoltà nella sanità pubblica, un luogo che era considerato una ferita per la città diventerà un luogo completamente a disposizione delle persone. È una ferita ventennale che si cicatrizza: è una giornata storica per questa città".

"Crediamo molto nel rapporto di collaborazione con la Asl di Torino - commenta l'assessore comunale, Jacopo Rosatelli - e tutta la squadra ha messo il massimo impegno per gli obiettivi comuni. Riuscire a fare le cosa in fretta e bene è molto importante e con questi uffici la telemedicina trova nuova forza, dopo che con la pandemia abbiamo capito quanto sia importante".

E non finisce qui

Con l'avanzamento dei lavori e della ristrutturazione, qui sorgeranno anche due ospedali di comunità e due case di comunità. "Sarà un perno per il quartiere, ma anche un edificio molto bello. Stiamo cercando anche i fondi per rifare la facciata. I tempi sono quelli del 2026 e stiamo procedendo secondo previsioni", conclude Picco. La spesa complessiva è di circa 10 milioni di euro.

"Si va avanti per portare sui territori più servizi socio sanitari - commenta l'assessore regionale Maurizio Marrone -, soprattutto in una porzione di città che ne aveva particolarmente bisogno. C'è stato ascolto e un'intesa per recuperare un pezzo di territorio che ne aveva bisogno".

"Siamo alla terza inaugurazione in pochi mesi, nel nostro quartiere - conclude il presidente di Circoscrizione 7, Luca Deri -. C'è un'attenzione importante per questo territorio, complicato e complesso, ma con grandi potenzialità di recupero. Speriamo di inaugurare tra 6-7 mesi il resto della ex Astanteria. E presto, magari, anche il Maria Adelaide".

 

Massimiliano Sciullo

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