Roberto Fantini, l'ex manager Sitalfa agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta negli appalti di manutenzione di strade ed autostrade torinesi, si è dimesso questa mattina dall'Orecol. Fantini era stato indicato dai dem all'interno dell'ente regionale che si occupa di vigilare sulla trasparenza e legalità negli appalti.
La lettera
Dopo il terremoto politico che ha investito il Partito Democratico, Fantini questa mattina ha inviato una lettera firmata di dimissioni via Pec al governatore Alberto Cirio e al presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia. Questo pomeriggio è convocato la commissione nomine, dove si prenderà atto della rinuncia all'incarico: Palazzo Lascaris deve valutare se riaprire o meno il bando, considerando che l'Orecol va a scadenza con la fine del mandato di Cirio.
Molto probabilmente domani verrà sconvocato il Consiglio Regionale, che avrebbe dovuto discutere e votare per la rimozione dell'ex manager Sitalfa. Spetterà alla capigruppo di oggi deciderà se annullare la seduta di martedì.
"La mia posizione - commenta il presidente Stefano Allasia - è garantista: dispiace che in un organo del genere sia stato fatto quel nome. Tecnicamente, in quel momento storico due anni fa, aveva caratteristiche per assolvere sue funzioni di mandato: è stato destituito per mancanza di onorabilità all' incarico".
"Nella lettera - spiega Allasia - Fantini si scusa e si rammarica del provvedimento giudiziario. Ora c'è la necessità di lasciare spazio alla magistratura".
"Quella di Fantini è una nomina in quota minoranza, portata avanti dal PD, che la maggioranza non vota - dice l'assessore regionale, Maurizio Marrone -. La responsabilità politica è di chi ha fatto quella scelta. È stato un errore, ma non c'è sciacallaggio politico. Importa solo alzare il livello di anticorpi delle istituzioni".
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