Economia e lavoro - 09 aprile 2024, 10:32

Torino studia una mobilità elettrica alternativa alle paline di ricarica: lo "scambio" di batteria

All'Unione Industriali la porzione cittadina del convegno con Milano e Genova sui trasporti del futuro. Il battery swap permette di lasciare la batteria scarica e ripartire subito con una nuova e in Cina è già di moda

Torino studia una mobilità elettrica alternativa alle paline di ricarica: lo "scambio" di batteria - tramite Unsplash

Torino studia una mobilità elettrica alternativa alle paline di ricarica: lo "scambio" di batteria - tramite Unsplash

E se il futuro della mobilità elettrica, invece delle colonnine di ricarica, fosse nel cambio di batteria? Sembra incredibile, ma il mondo dei trasporti di domani potrebbe richiamarsi al Far West, quando le lunghe traversate prevedevano anche soste per lasciare i cavalli, ormai esausti, per proseguire con nuovi, riposati, destrieri. 

Lo scambio di batterie

Si chiama "battery swap" la suggestione che oggi è stata lanciata presso l'Unione Industriali di Torino, in occasione della porzione "locale" dell'evento MiToGeno, promosso dalle Confindustrie di Milano, Torino e Genova. Una Mobility conference che ha chiamato a raccolta i rappresentanti di un territorio che, da solo, pesa per il 33% del Pil del Paese (643 miliardi) e concentra 16 milioni di abitanti.

La moda che arriva dalla Cina 

La tendenza arriva dalla Cina, dove è già molto diffusa l'abitudine di fermare i mezzi (soprattutto taxi e bus) in zone dedicate allo scambio di batterie. L'utente lascia quella scarica e riparte immediatamente con un pezzo identico ma al 100% della prestazione. Ma non mancherebbero ipotesi alternative come le ricariche veloci e così via.

Ripensare (anche) le infrastrutture 

In generale, una visione che andrebbe a ripensare, almeno in parte, la concezione delle infrastrutture di ricarica, finora immaginate solo sulla presenza di paline dove fare rifornimento.

"Nulla da distruggere, ma solo da migliorare"

"Bisogna pensare in grande - dice Giorgio Marsiaj, presidente dell'Unione Industriali di Torino - per guardare al futuro con ottimismo. Non c'è nulla da distruggere, ma solo proseguire a fare meglio quello che i nostri predecessori gia facevano".

"Serve una giusta interpretazione del termine sostenibilità, tra manifattura, logistica e servizi".

Riflettori puntati però sulle città. "Sempre più popolose e centri attrattivi per il futuro, ma al tempo stesso rischiano di essere fonte di diseguaglianze, di prezzi alle stelle e costi fuori controllo. Ma al tempo stesso possono essere grandi laboratori di sperimentazione, studiando e attuando soluzioni innovative. E la mobilità urbana, con il suo impatto su traffico e inquinamento, non può non essere un argomento centrale".

Massimiliano Sciullo

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