Attualità - 10 aprile 2024, 14:50

Diritto alla casa, a Torino nasce il primo Community land trust: "Un progetto per il bene comune"

L'iniziativa voluta dalla fondazione "Comunità Porta Palazzo": per la piena realizzazione si dovrà però aspettare il 2026

Diritto alla casa, nasce il primo Community land trust: "Progetto per il bene comune"

Diritto alla casa, nasce il primo Community land trust: "Progetto per il bene comune"

Per affrontare le sfide legate alla cura, alla convivenza sul territorio e ai processi di costruzione di comunità inclusive, la fondazione "Comunità Porta Palazzo" realizza il progetto del Community land trust Torino", una novità assoluta in Italia.

In cosa consiste il progetto

Community land trust è un modello di gestione della proprietà immobiliare che sottrae immobili al mercato speculativo. Il progetto intende realizzare un trust fondiario che possa garantire, alla comunità circostante, la disponibilità a lungo termine di alloggi a prezzi accessibili.

"Abbiamo accettato una grande sfida partendo da molti problemi che ruotano attorno al nostro territorio - ha dichiarato la presidente di fondazione Comunità Porta Palazzo Cecilia Guilia - Ci sono problemi di mancato accesso alle abitazioni e i costi non sono sostenibili. Siamo molto entusiasti di aver riaperto il dibattito su un tema da troppo ignorato, ovvero il diritto di avere una casa".

"Questa iniziativa nasce dal confronto con altri progetti internazionali, quello che mettiamo in campo é indirizzato al bene comune e non a un processo speculativo - ha spiegato il vicepresidente della fondazione Comunità Porta Palazzo Karl Krämer - L'obiettivo è di vendere gli appartamenti delle famiglie che non riescono ad accedere economicamente a una casa. Però questa vendita avrà delle caratteristiche particolari, il terreno diventerà un bene comune governato collettivamente, per questo ci saranno dei vincoli centrali per quanto riguarda la vendita".

Partecipazione della comunità e sostenibilità

Il Community land trust intende promuovere altri due aspetti fondamentali: la partecipazione della comunità e la sostenibilità a lungo termine. 

"Daremo importanza agli spazi comuni creando una partecipazione attiva nella governance del trust - ha commentato l'architetto Sandra Giannini - Ci poniamo l'obiettivo di ridurre i consumi energetici dell'edificio, integrando un sistema solare termico composto da collettori solari disposti sulla copertura del fabbricato interno del cortile". 

Il meccanismo di finanziamento per il Community land trust è tutt'ora in corso, la fondazione sta raccogliendo i primi prestiti per poter successivamente comprare lo stabile. Una volta acquistato l'edificio gli appartamenti verranno venduti alle famiglie, i soldi ricavati verranno restituiti alle banche e in parte rimarranno alla fondazione, quindi come per altre abitazioni sarà strutturato con un mutuo.

Progetto pilota che guarda al 2026

Il progetto pilota è iniziato e si sono avviati i primi cicli di incontri, la fondazione promotrice del progetto sta lavorando per concludere l'acquisto dello stabile entro maggio. Successivamente seguiranno i lavori di ristrutturazione, previsti per una durata di 18 mesi, l'obiettivo sarà quello di arrivare entro il 2026 con la fase di vendita degli alloggi.

Marco D’Agostino

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