Economia e lavoro - 10 aprile 2024, 08:58

Dai Subsonica a Willie Peyote, anche la musica torinese pronta a manifestare con i metalmeccanici. Ma niente bandiere politiche

A due giorni dalla protesta che vede allineate tutte le sigle sindacali di categoria, arriva la solidarietà degli artisti cittadini, compresi Johnson Righeira, Statuto e Bunna degli Africa Unite. I sindacati però ribadiscono di non volere simboli di partito

subsonica

Anche gli artisti torinesi scendono in piazza al fianco dei lavoratori dell'auto e della manifattura

"Come artisti torinesi rispondiamo positivamente all’appello lanciato dalle lavoratrici e dai lavoratori e siamo al loro fianco a sostegno dello sciopero del 12 aprile per il rilancio dell’economia torinese". Così la musica sotto la Mole si prepara a scendere in piazza, venerdì mattina, al fianco dei sindacati metalmeccanici che - unitariamente - hanno organizzato uno sciopero con manifestazione per chiedere che la industria dell'auto (e non solo) a Torino non si spenga.

A firmare l'appello sono personaggi del calibro dei Subsonica, di Willie Peyore, Bunna (Africa United), Johnson Righeira e Statuto. "Uno sciopero che reputiamo giusto a partire dall’analisi elaborata dalle stesse lavoratrici e lavoratori, sulle difficoltà che sta attraversando la nostra città determinate dal non avere un piano preciso di sviluppo economico e di preservazione dell’esistente, come l’industria manifatturiera".

"Contrastare il declino di Torino"

"Purtroppo - spiegano gli artisti - Torino è da troppi anni in declino, i sui indicatori economici e sociali sono in costante ribasso ed è giunto il momento di reagire, di avere uno scatto di orgoglio e programmare un futuro migliore per tutti  –  soprattutto per i più giovani che quotidianamente incontriamo nei nostri concerti – che hanno il diritto di avere una prospettiva e di averla in questa città. 

Ecco perché esprimiamo tutta la nostra vicinanza agli scioperanti, nella speranza che si possano trovare le giuste soluzioni per proiettare Torino verso un futuro migliore fatto di lavoro, benessere e sviluppo".

Un gesto molto apprezzato dai sindacati stessi, come sottolinea Edi Lazzi, segretario generale di Fiom Torino. "E' stata una piacevole sorpresa: questo dimostra ulteriormente che l'iniziativa e le sue motivazioni, trovano consenso diffuso. Tra l'altro i Subsonica terranno il loro concerto a Torino il giorno successivo allo sciopero. Ringrazio sentitamente a nome di tutte le lavoratrici e i lavoratori questi nostri concittadini che con un piccolo gesto, ma grande nel significato e contenuto, hanno voluto fare per perorare una giusta causa".

Ma no a bandiere politiche

Proprio in queste ore, però, a fronte di tante adesioni alla manifestazione di venerdì mattina, proprio le sigle di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Acqf hanno voluto ribadire la totale "laicità" dell'evento, smarcandosi da etichette o appartenenze politiche: "Come segretari generali provinciali di Fim Fiom Uilm Fismic Uglm Acqf precisiamo che la manifestazione del 12 aprile è aperta ai cittadini, alla società civile, alle associazioni e alle istituzioni. Riteniamo necessario ribadire che si tratta di un'iniziativa sindacale che in alcun modo deve essere usata da schieramenti politici a fini di propaganda elettorale. Per questa ragione ricordiamo che nessuna bandiera e/o striscione di partito potrà essere presente nel corteo".

Uno spettacolo in ricordo di Gramsci

Venerdì 12 aprile, nel Salone “Pia Lai” Cgil, in via Pedrotti 5 Torino, Cgil e Fiom organizzano una serata teatrale in solidarietà allo sciopero dei metalmeccanici torinesi.

Si tratta di IL SOGNO DI GRAMSCI. I temi liceali di un giovane ribelle”, uno spettacolo di e con Gad Lerner e Silvia Truzzi, prodotto da Loft Produzioni S.r.l., con la collaborazione della Fondazione Gramsci. La regia è di Simone Rota. L’inizio dello spettacolo è alle ore 20.30, ingresso libero fino ad esaurimento posti. 

Lo spettacolo alterna testimonianze – spesso in prima persona, ricavate dalla vastissima produzione epistolare – che rievocano la perigliosa vita del giovane Gramsci – ad analisi del suo pensiero, in grado di farci riflettere e di sorprenderci. A dispetto del quieto vivere e della Realpolitik, si può e si deve sognare un mondo diverso e giusto: ecco, il sogno di Gramsci.

 

Massimiliano Sciullo

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