Politica - 30 aprile 2024, 16:38

Stop del carbone entro il 2035, il G7 sul Clima approva la "Carta di Venaria”: ecco cosa prevede

Il ministro all’Ambiente Pichetto, padrone di casa: “Prima volta che si indica un percorso e un obiettivo sull’uscita dal carbone. Grandi economie si assumano la responsabilità di condurre la sfida per la transizione ecologica"

Immagine tratta dalla pagina Facebook di Gilberto Pichetto

Immagine tratta dalla pagina Facebook di Gilberto Pichetto

Triplicare entro il 2030 la capacità di energia rinnovabile, ridurre a zero l’inquinamento di plastica entro il 2040,  emissioni zero entro il 2050. Tutto questo garantendo "una crescita economica sostenibile e inclusiva […] rafforzando la resilienza delle economie e accelerando la transizione energetica”. 

Questo in estrema sintesi è quanto stabilito dal summit del G7 che ha riunito in questi giorni nella Reggia di Venaria Reale i big che guidano le politiche ambientali e sul clima di alcuni dei paesi più importanti e ricchi al mondo. 

E ancora: sforzi di cooperazione sull’energia da fusione nucleare, obiettivi e strategie comuni per affrontare la crisi idrica, riduzione del 75% delle emissioni globali di metano da combustibili fossili, promuovere l’idrogeno e staccarsi dal ‘cordone ombelicale’ energetico della Russia.

Pichetto: "Molto soddisfatto"

Ma l'obiettivo più rimarcato è lo stop graduale al carbone entro la prima metà 2030. È la prima volta, come sostiene Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente, che si indica "un percorso e un obiettivo”.  Questo permette di parlare di una "Carta di Venaria”, come l’ha definita lo stesso capo del dicastero alle politiche green dell’Italia.

"Sono molto soddisfatto dei risultati del G7 - ha poi aggiunto Pichetto - e ringrazio le delegazioni per l’ottimo lavoro svolto - afferma il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto - È stato infatti possibile, con un impegno comune, coniugare le differenti esigenze e sensibilità nel segno di un obiettivo condiviso che è ambientale ed energetico ma anche improntato alla solidarietà fra i paesi del G7 e quelli in via di sviluppo. Vanno in questa direzione le decisioni assunte sull’uscita dal carbone, sulla moltiplicazione della capacità di accumulo di energia, sul sostegno all’adattamento nei paesi del sud del mondo, sull’energia da fusione. È importante che le grandi economie del pianeta assumano la responsabilità e l’onere anche finanziario di condurre la sfida per la transizione ecologica e per attuare un nuovo modello di sviluppo sostenibile”.

Cosa prevede la Carta di Venaria

Come riporta Adnkronos i Paesi G7 si sono impegnati a chiudere le proprie centrali a carbone entro la prima metà del prossimo decennio (2035 al più tardi) o comunque in una data compatibile con l’obbiettivo di mantenere l’aumento di temperatura entro il grado e mezzo, limitandone nel frattempo l’uso al minimo necessario. In materia di rinnovabili per attuare l’impegno assunto alla Cop28 di triplicare la capacità di produzione al 2030, i G7 si sono impegnati a contribuire a sestuplicare la capacità degli accumuli di energia al 2030, portandola fino a 1.5 TW, a livello globale.

Sul nucleare

Per il nucleare, i paesi G7 hanno deciso di istituire un Gruppo di Lavoro sull'Energia da Fusione per condividere le migliori pratiche ed esplorare le aree di cooperazione per accelerare lo sviluppo e la dimostrazione di impianti a fusione, incoraggiando l'aumento degli investimenti privati e pubblici. È stato inoltre deciso di favorire il coordinamento all’interno del G7 sugli aspetti regolatori. Preso anche l'impegno politico di mettere fine a ogni significativa dipendenza dal gas russo, lavorando per abbandonarne le importazioni prima possibile, al fine di ridurre le entrate della Russia, come misura di supporto all’Ucraina.

Ridurre il metano

Ulteriori impegni sono: la riduzione del 75% al 2030 delle emissioni di gas metano dalle filiere dei carburanti fossili; decarbonizzazione degli impianti industriali e hard-to abate ricorrendo alle tecnologie innovative tra cui Ccs, l’idrogeno rinnovabile a basse emissioni e biometano; promuovere la sicurezza di approvvigionamento delle materie prime critiche mediante la concreta attuazione del Piano previsto al G7 dello scorso anno. Sono state inoltre confermate le diverse opzioni per la decarbonizzazione del settore stradale.

L'importanza dell'acqua 

Importante tutta la parte che riguarda l’adattamento ai cambiamenti climatici in cui si registrano una serie di impegni e nuove iniziative come 'G7 Adaptation Accelerator Hub' che nasce dall’esigenza di trasformare le priorità dei piani di adattamento dei Paesi in via di sviluppo più vulnerabili in piani d'investimento capaci di attrarre finanziamenti pubblici e privati. L’impegno per la collaborazione in particolare con i Paesi africani, sulla scorta della impostazione politico-culturale del 'Piano Mattei' è evidenziata altresì dalla creazione di un Hub del G7 dedicato alla promozione di un approccio comune da adottare nelle iniziative progettuali di gestione sostenibile del suolo in Africa e nel bacino del Mediterraneo. In questo campo di tutela e delle risorse naturali va inserita anche la decisione di istituire una 'Coalizione G7 sull’Acqua', che rappresenta la prima iniziativa dei G7 sul tema e che potrà essere il luogo di discussione e di confronto per facilitare una sintesi delle posizioni comuni da rappresentare nei consessi internazionali.

Agenda comune su economia circolare

In materia di economia circolare di rilievo è la decisione di incaricare 'l'Alleanza del G7 sull'Efficienza delle Risorse' di lavorare, entro la fine del 2024, allo sviluppo di una comune 'Agenda volontaria sul Tessile e la Moda Circolari' tra governi, imprese, e stakeholder allo scopo di guidare il cambiamento all'interno dell'industria tessile e della moda promuovendo pratiche di economia circolare lungo l'intera catena del valore, contribuendo così a combattere il fenomeno del 'fast fashion' e i relativi impatti ambientali. Questa iniziativa è stata concordata anche con B7 IT, la riunione delle 'Confindustrie' dei paesi del G7 che si sono riunite a Torino nei giorni scorsi.

Il ruolo della finanza pubblica

Accanto a queste decisioni vanno segnalate le conferme di importanti scelte assunte recentemente a livello internazionale quali: ribadire l’intenzione di perseguire l’obiettivo di raddoppiare i finanziamenti per l’adattamento riconoscendo il ruolo cruciale della finanza pubblica, riconoscere che la risposta alle esigenze dei Paesi in via di sviluppo passa necessariamente attraverso la mobilizzazione di tutti i flussi finanziari disponibili e l’utilizzo di una pluralità di strumenti finanziari e il coinvolgimento del settore privato; impostare standard ambiziosi di qualità dell'aria tenendo conto delle linee guida più recenti dell'Oms.

E ancora: implementare l'impegno come G7 a fermare l'inquinamento da plastiche, con particolare riferimento al mare e agli oceani, e a intraprendere azioni lungo tutto il ciclo di vita, dalla prevenzione dell'inquinamento da plastiche fino al riciclo, affrontando anche il tema delle microplastiche in termini di fonti, vie di trasmissione e impatti.

Redazione

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