E’ durato meno di mezz’ora l’interrogatorio di Paolo Emilio Signorini da parte del gip che ha firmato la misura di cautelare.
L’ex presidente dell’Autorità Portuale si è avvalso della facoltà di non rispondere. E’ coinvolto nella maxi inchiesta genovese perché a fronte della promessa di diversi vantaggi, avrebbe assicurato ad Aldo Spinelli l'accelerazione della pratica in comitato di gestione portuale del rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse per 30 anni; la concessione di spazi nelle aree dell'ex carbonile Enel e il tombamento di Calata Concenter; oltre alla concessione di un'occupazione abusiva dell'area dell'ex Carbonile lato levante Nord e Sud.
Per questi favori, secondo gli inquirenti, Signorini avrebbe ricevuto inizialmente 15.000 euro in contanti. Poi, Spinelli avrebbe pagato a Signorini 22 soggiorni di lusso a Montecarlo, comprese giocate al casinò, "servizi in camera, massaggi e trattamenti estetici", un posto esclusivo in spiaggia, e l'ingresso al torneo Master 1000 di tennis.
Tra le regalìe anche fiches per il casinò, una borsa Chanel, un bracciale Cartier in oro e la possibilità di disporre di una sua carta di credito durante un viaggio programmato a Las Vegas.
Ma non è finita qui: Spinelli avrebbe anche offerto a Signorini "un incarico con retribuzione pari a 300 mila euro all'anno una volta terminato il mandato" da presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale.