Attualità - 31 maggio 2024, 14:54

Progetto Erasmus Plus: tornano dalla Francia gli studenti dell'Istituto comprensivo Giovanni Cena

L'iniziativa ha interessato il tema dei diritti umani e dell'inclusione, realizzando uno scambio culturale tra alunni torinesi e francesi

Progetto Erasmus Plus: tornano dalla Francia gli studenti dell'Istituto comprensivo Giovanni Cena

Progetto Erasmus Plus: tornano dalla Francia gli studenti dell'Istituto comprensivo Giovanni Cena

Sono tornati dalla Francia gli studenti dell'Istituto comprensivo Giovanni Cena (scuola secondaria Martiri del Martinetto), partiti il 13 maggio in direzione Vitré grazie al progetto della Commissione Europea "Erasmus+ 2023-1-IT02-KA121-SCH-000123955 ".

Accompagnati da alcuni docenti, dopo aver accolto nel mese di marzo alcuni scolari francesi con disabilità, nove allievi delle classi terze sono stati selezionati per viaggiare all'insegna dello scambio culturale, consentendo loro di interfacciarsi con un sistema scolastico diverso.

I diritti umani al centro

In questa esperienza gli alunni hanno svolto varie attività incentrate sul tema dei diritti umani, la vera anima del progetto, realizzando spille e magneti prodotti attraverso macchinari a pressa. Nel corso dei laboratori sono state prodotte anche magliette con materiali termocollanti, raffigurando frasi come "No racism" o figure che riprendono l'argomento della parità di genere. 

Il viaggio ha permesso agli studenti, ma anche al corpo docenti, di volgere lo sguardo lontano, verso una realtà scolastica differente rispetto a quella italiana. Stupiscono infatti i racconti riguardo la gestione organizzativa del sistema francese: dalle storie emergono molti aspetti che riguardano gli spazi scolastici e le attività, diversamente dai riscontri degli insegnanti più indirizzati verso l'argomento dell'inclusione.

Il confronto con la Francia

"Rispetto al sistema italiano ci sono molte differenze: noi lavoriamo sull'inclusione, diversamente, in Francia i ragazzi con disabilità gravi non frequentano la scuola ma sono divisi in centri diurni - ha spiegato Angela Vecchione, referente e vicepreside dell'Istituto - Un'idea che però si potrebbe proporre nel nostro sistema scolastico riguarda gli alunni con problematiche più lievi, come i Dsa, in Francia puntano molto sulla didattica laboratoriale, talvolta, grazie a questa metodologia, si scoprono delle vere potenzialità nascoste tra gli studenti". 

"Il progetto nasce sul tema dei diritti umani. A marzo erano venuti a Torino gli studenti francesi, tutti con diversi tipi di difficoltà, i nostri insegnanti si sono spesi per creare laboratori e progetti di sostegno, come attività di arte e robotica", ha commentato Francesca Arnaldi, docente e referente del progetto Erasmus. "Alcune attività hanno permesso la realizzazione di un planisfero, creato interamente dai ragazzi francesi e italiani utilizzando materiale di recupero. In questo modo abbiamo unito il tema dell'inclusione a quello della protezione dell'ambiente". 

Gli studenti e il valore di questo viaggio

"La scuola in cui siamo andati era molto grande, il primo giorno abbiamo fatto un tour dell'edificio - racconta Greta, una delle studenti protagoniste del viaggio - ci ha stupito vedere che in Francia le aule sono divise per materia, diversamente da noi gli studenti si spostano in base alla lezione che devono seguire".

"Anche la mensa ci ha sorpresi, all'ingresso bisogna vidimare una tessera, ma soprattutto non è molto consentito il ritardo- spiega invece Nicolò - Gli spazi all'aperto sono molto più grandi rispetto ai nostri, ma soprattutto durante le ore di ricreazione non sono mai stati gli insegnanti a sorvegliarci, perché nel sistema francese esiste una figura apposita per svolgere questo compito".

Il progetto europeo è stato utile anche per gli insegnanti, ad aprile infatti, anche i docenti avevano aderito ad un viaggio in Estonia, nella città di Tallin. Questa iniziativa aveva permesso la partecipazione ad un corso di formazione sul tema dell'inclusione, una serie di lezioni svolte da esperti del settore, interamente in lingua inglese, che ha visto la partecipazione di insegnanti tedeschi, del Portogallo e di numerosi professori italiani. 

"Esperienza che tutti dovrebbero fare"

"Consiglio a tutti di farlo", con queste parole l'alunno Owen ha invitato i suoi compagni di scuola ad aderire al progetto. Esperienza che sarà sicuramente possibile, infatti la scuola vanta di aver già riottenuto i fondi necessari per ripetere l'esperienza, consentendo così, nei prossimi anni, anche ad altre classi di potervi partecipare.

Marco D’Agostino

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