Il Teatro Stabile fa "settanta": tanti infatti sono gli anni che compirà nella stagione 2024/2025 e altrettanti saranno gli spettacoli in cartellone. A presentarli, uno a uno, sono stati questa mattina il presidente Alessandro Bianchi, il direttore Filippo Fonsatti e il direttore artistico (riconfermato fino al 2027) Valerio Binasco.
"I settanta spettacoli per i 70 anni? Una coincidenza, ma pur sempre una bella coincidenza", ha esordito Fonsatti. Tante le novità per lo Stabile, al di là dei titoli in programma: ci sarà infatti un nuovo comitato artistico, l'addio di Filippo Dini (che ha preso la direzione del Teatro del Veneto ma comunque presente in cartellone con due testi), l’ingresso di Liv Ferracchiati e Silvia Gribaudi accanto a Kriszta Székely tra gli associati e la doppia promozione di Leonardo Lidi a regista residente e direttore della Scuola per Attori. Ma anche un maggior spazio per la danza, proprio grazie all'ingresso della Gribaudi, con i 4 spettacoli di Torinodanza Extra che si vanno ad aggiungere ai 15 del TorinoDanza Festival.
Per gli spettatori, la gradita novità è il non aumento dei biglietti. "Anzi, chi li acquisterà online pagherà meno dello scorso anno". Come tema della prossima stagione è stato scelto "atto unico", citazione da Jon Fosse, che vuole esprimere la necessità e l’urgenza di mettere in primo piano la diversità e le divergenze, facendole coesistere in un unico spazio. Nell'immagine-guida del cartellone, un messaggio di pace: la modella tiene infatti in mano un'arma ma giocattolo, ricamata, che al posto dei proiettili ha dei fiori.
Venendo agli spettacoli, a inaugurare la stagione sarà proprio Valerio Binasco, il 7 ottobre, con il primo allestimento italiano di “Cose che so essere vere” di Andrew Bovell, che lo vedrà in scena con Giuliana De Sio. Poi seguiranno 24 produzioni e coproduzioni, 12 debutti in prima nazionale e 46 ospitalità. "Metà dei titoli proposti", ha spiegato Fonsatti, "sono firmati da autori viventi". A chiudere la stagione, sempre Binasco anche se soltanto come interprete, con lo spettacolo “Il costruttore Solness” di Ibsen, diretto dalla Székely. In mezzo, Binasco porterà anche un terzo titolo, il riallestimento dei "Sei personaggi in cerca d'autore" di Pirandello.
Scorrendo gli altri titoli, spiccano il tris di Cechov ("Il giardino dei ciliegi", "Zio Vanja" e "Il gabbiano"), “La gatta sul tetto che scotta” di Tennessee Williams e "Novecento" di Baricco che festeggia i 30 anni. Liv Ferracchiati firma il suo personale "Stabat Mater", Silvia Gribaudo l'assolo performativo "Suspended chorus", Gabriele Vacis il progetto "PoEm". A Jurij Ferrini, infine, il compito di curare la regia dei due spettacoli di Shakespeare per la rassegna estiva "Prato Inglese".
Guardando i nomi, lungo l'elenco di attori e registi apprezzati dal grande pubblico e già amici dello Stabile: da Alessandro Haber ad Alessandro Gassmann, da Toni Servillo a Natalino Balasso.
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