Restauro a oltre quaranta metri d’altezza quello che partirà a novembre alla Basilica Mauriziana di via Milano, chiusa ormai da cinque anni per via della caduta di alcuni calcinacci.
A essere interessati dai lavori sono il tamburo e la cupola dell’aula, il cui stato di avanzato degrado impedisce l’accesso alla struttura, oltre alla lanterna che arriva a un’altezza di 50 metri d’altezza. I più danneggiati sono gli affreschi realizzati nell’Ottocento da Paolo Emilio Morgari e che si sono degradati in seguito all’usura del tempo, alle infiltrazioni d’acqua e di polvere.
Oltre 619 mila euro di investimento
619 mila euro è l’investimento fatto dalla Fondazione Ordine Mauriziano per un intervento che durerà circa otto mesi, con riapertura al pubblico prevista entro marzo 2025.
I restauratori della Scuola di Specializzazione Beni Architettonici e del Paesaggio del Polito diretta da Chiara Devoti saranno inoltre impegnati in alcune indagini per capire se in origine fossero presenti colori precedenti.
“Per noi si tratta di una grande vetrina sui beni mauriziani - spiega Luigi Valdemarin responsabile ufficio tecnico Fom- Questa Basilica deve avere una pari dignità”.
"Basilica presto sede di visite guidate"
In futuro la Basilica tornerà alla comunità torinese con le sue funzioni liturgiche ma si aprirà anche nuovi scenari. “Potrebbe diventare sede di visite guidate - aggiunge Valdemarin - ma anche di eventi, concerti, seminari, momenti di approfondimento della storia Mauriziana”.
All’interno della chiesa, rimodernata nel 1678 da Antonio Bettino, si trovano diverse opere d’arte, tra cui la Macchina processionale che rappresenta la Resurrezione di Francesco Ladatte, celebre scultore del ‘700, autore del cervo della cupola di Stupinigi.
Per dare un assaggio di quello che verrà, l’Ordine Mauriziano, in collaborazione con l’Arciconfraternita dei Santi Maurizio e Lazzaro che da sempre si occupa della Basilica, organizza una prima visita alla basilica il 22 settembre. Sarà possibile salire in piccoli gruppi sui ponteggi che poggiano in sicurezza sulla cripta della Basilica.
La cripta
Cripta che per il momento resta chiusa alle visite ma all’interno racchiude un pezzo di storia di Torino. Qui venivano infatti seppelliti i pazienti in povertà dell’ospedale Mauriziano, ma anche personaggi illustri come il figlio dell’architetto Antonio Bertola, autore del collaudo della Cupola stessa, e Ferrero Cocconato, erario del tesoro sabaudo.
Al suo interno è anche conservata la statua di San Maurizio, l’altare della cripta che ha subito una rottura durante gli anni ‘80 e uno scavo archeologico.
“La nostra intenzione se riusciamo a trovare nuovi fondi - conclude Valdemarin - sarebbe di portare a termine restauro leggero sulla statua e sull’altare per poter condurre delle visite guidate anche qui”.