Cronaca - 23 luglio 2024, 19:41

I giornalisti scendono in piazza contro l'aggressione di Casapound: "Ci dobbiamo battere oggi, domani, sempre"

Sotto la prefettura di Torino numerosi i gruppi sindacali e le associazioni, ma tanti anche i cittadini: tutti uniti per difendere la libertà di stampa

Giornalisti in piazza contro l'aggressione di Casapound: "Ci dobbiamo battere sempre"

Giornalisti in piazza contro l'aggressione di Casapound: "Ci dobbiamo battere sempre"

Dopo l'aggressione nei confronti del giornalista Andrea Joly, avvenuta sabato sera nei pressi di via Cellini, fuori da un locale frequentato da estremisti di destra di Casapound, l'Ordine dei Giornalisti del Piemonte ha organizzato un presidio sotto la Prefettura di Torino.

Professionisti dell'informazione ma anche cittadini

Un momento che ha raccolto un elevato numero di professionisti dell'informazione, ma anche tanti semplici cittadini, tutti uniti in difesa della libertà di stampa.

In piazza è scesa anche la vittima dell'aggressione, il giornalista de La Stampa, al quale è stato chiesto un piccolo commento sull'accaduto: "Sono stanco ma sto bene - ha raccontato Andrea Joly - sono in piazza ed è molto bello vedere che siamo tutti uniti per valori condivisi. Ringrazio tutti della solidarietà ricevuta, sono felice di questa reazione che abbiamo avuto tutti insieme. Spero di tornare presto a fare al meglio il mio lavoro."

Piazza Castello per difendere la libertà di stampa

Quella di questa sera è stata sicuramente una piazza Castello gremita di persone, ma soprattutto colma di una stampa unita. Sono stati infatti molti i gruppi sindacali e le associazioni presenti, tra cui: CGIL, SPI, ANPI, UIL e l'Associazione Stampa Subalpina (promotrice e organizzatrice dell'evento).

Presenti anche numerosi membri della giunta comunale torinese, tra cui il vicesindaco della città Michela Favaro, che ha parlato a lungo con Joly. "La città esprime la vicinanza e il ringraziamento al settore dell'informazione in questo clima così difficile - ha spiegato - Si pensava che certi episodi non si vedessero più, invece la minaccia alla libera informazione è presente. Questa piazza questa sera rappresenta la parte sana e migliore della nostra città."

Non sono poi mancati anche i duri attacchi e le preoccupazioni nei confronti dell'attuale governo, considerato da molti poco efficiente in termini di libertà di stampa.

Tallia: "Non alla limitazione dell'informazione"

"La libertà di stampa è un fondamento della nostra democrazia, poco più di un mese fa avevamo organizzato un altro momento proprio per parlare dei rischi che la libertà di stampa corre attualmente nel nostro Paese - ha commentato il presidente dell'Ordine dei Giornalisti Piemonte Stefano Tallia - Ci sono leggi nel nostro paese che rischiano di limitare il diritto d'informazione, che di fatto impediscono una chiara informazione per il pubblico, queste noi le definiamo leggi bavaglio e la politica deve provvedere urgentemente." 

"Siamo fortunati perché la vittima è giovane perché metabolizzare al meglio l'episodio, quindi assumerà un valore molto importante per l'aspetto professionale - ha spiegato la segretaria della Stampa Subalpina Silvia Garbarino - Questa piazza rappresenta associazioni che riconoscono il valore dell'informazione come elemento imprescindibile della vita democratica. I sindacati sicuramente sosterranno Andrea per le querele che ne seguiranno da questo episodio, ci dobbiamo battere oggi, domani e sempre." 

"Battersi oggi, domani e sempre"

"Le forze democratiche in cui si riconoscono nella via maestra hanno aderito in meno di 24 ore contro qualunque forma di squadrismo - ha dichiarato Elena Ferro in rappresentanza delle associazioni che si riconoscono nella cosiddetta Via Maestra - La solidarietà va ad Andrea, ma anche a tutti i giornalisti a cui viene minacciata la libertà di informare correttamente l'opinione pubblica."

"Il presidente Cirio ieri, per l'occasione dell'insediamento del consiglio regionale, ha subito stigmatizzato e espresso la solidarietà del Piemonte ad Andrea - ha dichiarato il Sottosegretario alla Presidenza della Regione Piemonte Claudia Porchietto - Oggi lui rappresenta quei ragazzi che vogliono raccontare litalia in un modo diverso, questo si fa solo con la libertà di stampa. La regione Piemonte è presente e al fianco dei giornalisti."

Le polemiche per le parole di La Russa

Nuove polemiche si sono accese dopo le parole pronunciate dal presidente del Senato Ignazio La Russa: "Non credo che il giornalista passasse lì per caso, serve più attenzione alle incursioni della stampa", ha commentato a proposito di Joly e dell'accaduto di sabato sera. "Ci vuole un modo più attento di fare le incursioni da parte dei giornalisti, ho letto che il cronista non si è mai dichiarato giornalista: ci sono metodologie che creano reazioni che sono colpevoli, non credo che passasse lì per caso. Questo non ha giustificato la reazione violenta". 

Alle parole del presidente del Senato non si è fatta attendere la risposta dai dem: "Trovo inammissibili le parole di La Russa su Casapound e sull’aggressione subita dal giornalista de La Stampa , ha replicato il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. "Non si può paragonare il sostegno, da lui espresso nel 2019, alle manifestazioni di Casapound, alla sua partecipazione alle Feste dell'Unità - continua Boccia - Casapound va sciolta e ci auguriamo che l’esito delle indagini e valutazioni delle autorità competenti conduca allo scioglimento". E sulla stessa falsariga si sono mossi numerosi altri esponenti del centrosinistra.

Marco D’Agostino

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