Procede il lavoro di aggiornamento dello studio di fattibilità della Gronda Est, una infrastruttura che, riorganizzando la viabilità esistente nei Comuni della Collina Torinese e Chierese, sarà finalizzata a ridurre l’impatto del traffico pesante, generato dall’esigenza di ridurre i tempi e i costi di percorrenza imposti dall’attuale sistema tangenziale del capoluogo subalpino. Grazie ad un finanziamento regionale, la Città metropolitana di Torino ha affidato nei mesi scorsi allo studio Meta l’incarico di aggiornare lo studio di fattibilità, alla luce di analisi sui flussi di traffico e delle linee guida del PUMS, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile.
Le ipotesi e le alternative di tracciato che i tecnici studio Meta hanno illustrato stamani agli amministratori locali, nel corso di una riunione del tavolo tecnico-politico che la Città metropolitana ha istituito per coinvolgere i Comuni nella progettazione, saranno oggetto di approfondimenti in loco. Sono previsti quattro sopralluoghi con cadenza settimanale, che inizieranno martedì 24 settembre dal nodo San Raffaele Cimena-Gassino-Castiglione-Sciolze. I successivi sopralluoghi saranno dedicati al nodo Pavarolo-Montaldo Torinese-Andezeno e ai nodi Chieri-Poirino e Santena-Cambiano. I sopralluoghi coinvolgeranno, oltre al Vicesindaco Suppo e ai tecnici del Dipartimento Viabilità e Trasporti della Città metropolitana, i tecnici dello studio Meta e gli amministratori locali, allo scopo di recepire ulteriori e puntuali osservazioni dei Comuni. All’incontro di stamani, oltre al Vicesindaco Suppo, ha partecipato il Consigliere metropolitano delegato all’ambiente, Alessandro Sicchiero, anche nella sua veste di Sindaco della Città di Chieri, che è direttamente coinvolta nella tematica.
Il rapporto preliminare presentato stamani dallo studio Meta tiene già conto di una serie di osservazioni e riflessioni presentate nei mesi scorsi dalle amministrazioni comunali. Come ha ribadito il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, che ha la delega ai lavori pubblici, la Gronda Est non avrà le caratteristiche e l’impatto ambientale di una tangenziale autostradale. L’aggiornamento dello studio di fattibilità avviene in coerenza con il Piano Strategico Metropolitano e con il PUMS. Tra gli elementi di dettaglio da definire nella concertazione con i Comuni vi sono i punti di intersezione con la viabilità locale. L’aggiornamento dello studio di fattibilità è basato su una stima di traffico di 25-30.000 veicoli al giorno sulla nuova viabilità.
“I tecnici incaricati dalla Città metropolitana ci hanno prospettato soluzioni innovative che garantiscono un impatto ambientale e paesaggistico limitato, ma ovviamente siamo pronti ad un confronto puntuale” sottolinea il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo. Ai tecnici sono stati indicati gli obiettivi di ridurre al minimo il numero di gallerie e viadotti e di prevedere tipologie viarie che variano a seconda delle zone attraversate e del volume di traffico ipotizzabile in quei singoli tratti. In taluni segmenti della Gronda Est si ipotizza la realizzazione di tratti di strada extraurbana principale di categoria B con due carreggiate separate, con due corsie per ciascuno dei due sensi di marcia. In altri tratti della Gronda Est il rapporto preliminare per l’aggiornamento dello studio di fattibilità ritiene sufficiente una strada extraurbana secondaria di categoria C1, larga 10 metri e mezzo, con in aggiunta una corsia supplementare per consentire in salita il sorpasso in sicurezza dei veicoli pesanti che procedono a bassa velocità. Non sono pochi i nodi da sciogliere nel confronto con le amministrazioni locali. Il rapporto preliminare ipotizza una circonvallazione a Gassino con tratti in galleria. Su nodo di Bardassano-Sciolze l’ipotesi è di allungare verso sud la prevista galleria. Per il nodo relativo ai centri abitati di Pavarolo e Montaldo sono state delineate due alternative alla riqualificazione dell’attuale asse della Provinciale 122 della Rezza: il superamento dell’abitato di Pavarolo con una galleria, oppure una strada sul piano di campagna ai piedi della collina. Per il nodo di Chieri Nord l’ipotesi contemplata è quella di un tracciato sul lato occidentale, mentre per il nodo Chieri Nord-Chieri Sud si ipotizza il raddoppio della carreggiata esistente.
La Città metropolitana ha già ottenuto dalla Regione un finanziamento di 750.000 euro per le successive fasi progettuali dei lotti in cui saranno suddivisi i lavori. “Dal nostro punto di vista, - sottolinea il Vicesindaco Suppo - l’importante è che la Gronda Est venga progettata e realizzata a seguito di scelte condivise con il territorio, mantenendo l’equilibrio tra le necessità viabilistiche e la tutela di uno dei contesti ambientali di maggior pregio del territorio metropolitano”.