La cappella della Maria Consolatrice in via Petitti 24, risalente al 1912, è per molti residenti del quartiere San Salvario punto di ritrovo e di aggregazione, ma anche un esempio di amore e perseveranza.
Dal 2008 l'associazione "Fraternità Maria Consolatrice" si occupa della gestione della struttura e della ristrutturazione dell'intero edificio.
I lavori sono tuttavia andati avanti secondo le disponibilità economiche dell'associazione e dei benefattori. Oggi la stessa associazione fa un appello al pubblico per chiedere aiuti per gli ultimi lavori, in particolare per il campanile e i cornicioni esterni.
"Dal 2008 la nostra associazione ha in gestione la cappella della sala polivalente, un luogo che negli anni è diventato un riferimento non soltanto spirituale ma soprattutto di aggregazione socioculturale - spiega Claudio Albera-. Per esempio in inverno proiettiamo docufilm e durante l'anno, sempre all'interno della cappella, vengono presentati libri o eventi come concerti gospel."
"Rappresentiamo la zona sud di San salvarlo per importanza culturale e sociale, negli anni abbiamo provveduto alla sistemazione di intonaci, alla tinteggiatura degli interni e all'adeguamento dell'impianto audio - continua Caludio -. Ma il problema ora è la parte esterna che avrebbe bisogno di interventi urgenti, punto i costi non sono sostenibili perché si parla di circa 80 mila euro per un restauro globale, anche se ne basterebbero 20mila per i lavori più urgenti. Stiamo provando a ricorrere a bandi di fondazioni ma tutti richiedono dei fondi di base, risorse di cui non disponiamo. Chiediamo quindi appello a chi volesse sostenere la nostra missione, ci dispiacerebbe fermare l'opera perché non si riescono a sostenere le attività."
L'appello è dunque rivolto a tutti, perché tra clero e istituzioni le risorse necessarie non si riescono a trovare. Infatti essendo una sala polivalente, e non un ente ecclesiastico, l'associazione "Fraternità Maria Consolatrice" non può fare richiesta dell'8 x mille. Di conseguenza la manutenzione straordinaria oltre che le spese per le bollette di riscaldamento, luce e acqua sono a carico dei volontari. La speranza ora è che qualcuno si faccia avanti aiutando così a salvare un vero e proprio pezzo di storia.