Economia e lavoro - 07 agosto 2024, 20:32

Tavolo automotive, Urso bacchetta ancora Tavares: "Noi rispettato gli impegni, ma i volumi a Mirafiori non aumentano"

Il ministro è tornato a pizzicare Stellantis: "Noi ci siamo battuti per modificare le norme sugli Euro7 e per gli incentivi". Rinaudo (Fismic): "Ora lavorare perché non ci siano ritardi burocratici"

catena di montaggio

Urso punge di nuovo Stellantis in occasione del tavolo automotive

Il Governo Meloni torna a pungere Stellantis. E lo fa per voce del ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, che nel pomeriggio di oggi ha riunito ancora una volta il tavolo automotive. Un settore che, nonostante gli incentivi, mostra ancora segnali di evidente debolezza a Torino e nel resto del Paese.

Noi abbiamo rispettato gli impegni

"Tavares nel suo incontro qui al Mimit nel luglio 2023 aveva avanzato due richieste: che il governo si battesse per la modifica della normativa sugli euro 7 in Europa e che proponesse un piano incentivi significativo. Abbiamo fatto entrambe le cose e nessuno se lo aspettava. Noi abbiamo rispettato gli impegni".

La produzione non è aumentata a Mirafiori (e Pomigliano)

Il messaggio, in controluce, non è nemmeno troppo nascosto: riguarda l’obiettivo dell'incremento dei volumi produttivi degli stabilimenti italiani, a cominciare dalla 500elettrica a Mirafiori. Ma anche dalla Panda a Pomigliano ci si aspettava di più. Obiettivi, dice Urso "che ci siamo posti insieme alle aziende, produttore e componentistica, non sembrerebbe essere stato raggiunto. Per quanto il mercato abbia avuto un impulso positivo dall’introduzione dell’ecobonus, non si è verificato quell’incremento atteso di produzione in Italia”, avrebbe sottolineato Urso aggiungendo che “al contrario, purtroppo, Stellantis esattamente un mese fa ha annunciato lo stop delle carrozzerie a Mirafiori dal 15 luglio fino al 25 agosto, con il ricorso a nuova cassa integrazione (fino al 4 agosto), così come 5 giornate di Cassa tra agosto e settembre sono state annunciate anche a Pomigliano per carenza di ordinativi".

"Il piano - ha proseguito il ministro - non ha corrisposto all’aumento che noi ci aspettavamo, che avevamo concordato, della produzione in Italia".

Incentivi pluriennali

Intanto, sempre dal tavolo è emersa l'indicazione che vuole la componentistica italiana al centro delle linee di indirizzo del prossimo piano di incentivi che sarà pluriennale: “Gli incentivi andranno soltanto alle macchine che avranno componenti italiani ed europei", ha detto Urso.
Il fondo automotive dispone di 750 milioni per il 2025, 1 miliardo per il 2026 e 1 miliardo per gli anni successivi fino al 2030.

"Siamo soddisfatti che sia stata accolta la richiesta di un pacchetto di incentivi pluriennali. Sul tema, ora occorre lavorare affinchè non ci siano ritardi burocratici" commenta Sara Rinaudo, vicesegretario generale Fismic Confsal. "È giunto il momento di arrivare alla firma del protocollo di intesa, dove ognuno sarà chiamato a fare la propria parte per creare quelle condizioni utili a salvaguardare e sviluppare il settore Automotive in Italia".

"Servono politiche industriali che guardano a tutti gli attori del settore, utilizzando l’approccio che abbiamo messo in campo con i tavoli di lavoro sul settore da dicembre 2023 a marzo di quest’anno - dice Ferdinando Uliano, segretario generale Fim Cisl -. Tavoli che hanno prodotto  indicazioni per azioni di ampio respiro di politica industriale per il settore, a partire da due temi fondamentali: localizzazione delle produzioni, la riduzione del costo dell’energia e quello degli ammortizzatori sociali. Su quest’ultimo, nel 2025 sia l’indotto, che Stellantis  esauriranno gli ammortizzatori sociali, se non si interviene per tempo ci  saranno licenziamenti di massa".

Massimiliano Sciullo

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