Economia e lavoro - 05 settembre 2024, 11:37

Automotive, l'altolà della Regione: "Chiudere Mirafiori vorrebbe dire tradire un secolo di storia"

L'assessore Tronzano: "Non ho sentori particolari, ma in questo momento Tavares investe altrove e qui c'è cassa integrazione". Intanto arrivano i cinesi

L'assessore Andrea Tronzano

L'assessore Andrea Tronzano

Cinesi e Mirafiori. Il futuro del mondo dell'auto di Torino si muove tra queste due prospettive. E a dire parole importanti è Andrea Tronzano, assessore regionale alle attività produttive. A cominciare dal produttore asiatico che potrebbe stabilirsi sotto la Mole. Tre i siti sotto osservazione. "Con Dongfeng visiteremo alcuni siti nella zona di Torino, ma la cosa fondamentale è che portino qui anche investimenti e posti di lavoro. Su questo continueremo a confrontarci anche con il Governo". 

Tradire un secolo di storia

Mentre su Stellantis, i timori non mancano: "Chiudere Mirafiori vorrebbe dire tradire oltre un secolo di storia. Non credo che Elkann intenda farlo, anche se colossi come Volkswagen stanno prendendo scelte drastiche".

"Non ho sentori particolari - aggiunge -, ma vedo che l'ad Tavares sta facendo scelte diverse, in territori diversi. Mentre qui aumenta la cassa integrazione".

E un pensiero va anche al progetto della Vehicle valley, perché la distanza dalla concorrenza si sta accorciando. "La Cina ha investito molto sul design e comincia a vedersi la differenza. Torino ha tradizione in questo campo e bisogna tornare qui a parlare di auto in tutto il suo complesso, anche nell'ottica di stile".

E Marco Gay, presidente dell'Unione Industriali Torino, ha aggiunto: "Questo territorio ha un indotto nel settore della mobilità, anche a livello internazionale, che gli permette di essere attrattivo, per chi vuole utilizzare tutta questa competenza. Ogni opportunità non è da scartare, ma da valutare e da approfondire".

Siti torinesi senza paragoni

Anche dall'opposizione arriva la spinta verso gli investimenti orientali: “Se c’è un’area in Italia che può accogliere nuovi insediamenti per la produzione di veicoli, questa è il Piemonte e il Torinese - commenta la capogruppo del Pd in Consiglio regionale Gianna Pentenero -. Governo, Giunta regionale e amministrazioni locali lavorino in sinergia per sostenere con forza i siti torinesi che sono stati candidati per ospitare case automobilistiche cinesi”. 

Ho sempre detto che accanto al rilancio di Mirafiori occorre portare maggiore produzione nel settore automotive, con nuovi modelli ed eventuali nuovi player - aggiunge -. E’ doveroso per sostenere le professionalità e i bilanci di tutta la filiera dell’automotive che per oltre un secolo, da Torino, è stato il cuore della produzione italiana e tra le maggiori in Europa e nel mondo”.

Nuovi scricchiolii

Intanto, da Mirafiori provengono nuovi scricchiolii. Secondo quanto riportato dalle rsa di Fiom Cgil, "la Maserati produrrà solo lunedì e riprenderà in una nuova linea, compact, il 16 settembre, mentre la 500 Bev produrrà fino a giovedì prossimo compreso". 

"Ci aggiorneranno la prossima settimana sulle prossime produzioni. Attualmente da Mirafiori Carrozzeria sono in prestito circa 760 persone tra tutti gli enti. In aggiunta cercheranno tra i restanti 1800, 100 ulteriori in Edct e 20 in economia circolare".

Insomma, si consolida il timore che la 500bev non possa contare, almeno a breve, su numeri consistenti. "Continuiamo a ribadire che servono nuovi investimenti e produzioni, per garantire dignità e futuro per il nostro stabilimento, per i lavoratori dell'indotto e per nuove assunzioni".

Massimiliano Sciullo

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