Prima combattente per la libertà, poi maestra di decine di studenti, infine assessore (la prima donna a ricoprire questo ruolo negli anni Settanta). Tutto questo è stata Domenica Saracco per Nichelino, da tutti conosciuta come la partigiana Gina. Per renderle omaggio, dal pomeriggio di ieri, giovedì 3 aprile, la città ha deciso di intitolare a lei la sala del Consiglio comunale in piazza Camandona.
Per ricordare gli 80 anni della Liberazione
"Rendere omaggio ad una delle figure più significative della Resistenza a Nichelino è il modo migliore per inaugurare le iniziative per gli 80 anni dalla Liberazione", ha spiegato il sindaco Giampiero Tolardo ricordando la figura della partigiana Gina. Originaria di San Secondo, nel Dopoguerra ha lasciato un segno importante a Nichelino, dove ha formato generazioni di studenti e amministrato con passione e dedizione dal 1970 al 1975, ricoprendo un ruolo importante in un momento storico non facile.
"Non cercava la visibilità personale ma la soluzione dei problemi dei cittadini. Questa intitolazione è anche per ricordare il suo coraggio di donna, che ha aperto la strada ad altre donne non solo a Nichelino. Grazie Gina, la tua memoria sarà sempre un faro per questa città", ha concluso Tolardo. Poi il presidente del Consiglio comunale Raffaele Riontino ha fatto notare come l'intitolazione sia stata condivisa all'unanimità "per il suo valore unanimemente riconosciuto".
Poi, in una sala Consiglio strapiena di gente, tra cui molte sue ex allieve, è stato riproposto il video di una vecchia intervista di Domenica Saracco, nella quale la partigiana Gina raccontava alcuni dei momenti più duri vissuti durante la fase conclusiva della guerra.
Partigiana Gina, poi maestra e assessora
Quindi alcuni ex consiglieri comunali (tra i quali Sabino Novaco) e vecchi compagni di Gina ne hanno tratteggiato la figura, ricordando alcuni episodi di cui era stata protagonista, compresi i ricordi di chi l'aveva conosciuta come la maestra Lanteri (dal cognome del marito, ndr).
Citando e ringraziando l'ex sindaco Pier Bartolo Piovano e l'ex presidente del Consiglio comunale Franco Ripani (presenti in sala), in conclusione Tolardo ha sottolineato come nella vita bisogna lavorare per avere una società migliore, "seguendo l'esempio di Gina. Intitolarle la Sala Consiliare significa onorare i suoi valori, il suo impegno per la democrazia e il suo esempio di determinazione e coraggio".