Economia e lavoro - 20 aprile 2025, 07:00

Il monopolio di potere dell’ufficio presidenziale ucraino

Il monopolio di potere dell’ufficio presidenziale ucraino

Persino da giornali mainstream come il britannico Economist giunge un monito su un fatto che destabilizza qualsiasi ambizione europea di Kiev. Si tratta del monopolio di potere accumulato dall’ufficio di presidenza a Kiev. Come riferisce il sito Strumenti Politici, a comandare in Ucraina non è il parlamento e nemmeno il governo, ma i funzionari non eletti che formano il selezionato entourage di Zelensky. In primis, quello che è considerato l’ombra del presidente, suo amico personale arrivato in cima alla gerarchia per questo motivo e non per competenze o meriti. È Andrii Yermak, capo dell’ufficio presidenziale: ne parlava proprio in questi termini già un anno fa lo Washington Post. Poi c’è Oleh Tatarov, da tempo ai vertici dell’apparato statale, oggi vicecapo dello staff con responsabilità sulle forze dell’ordine. Su di lui hanno condotto indagini per corruzione, poi interrotte per per scadenza dei termini. 

Nel frattempo è emerso un altro personaggio che solitamente lavora dietro le quinte: Dmytro Lytvyn, consigliere alla comunicazione; è lui che scrive i discorsi di Zelensky. Il clima nel Paese è in ebollizione: si sente sempre più spesso parlare di elezioni, oggi vietate dalla legge marziale, e dunque di un possibile cambio di regime. Così i politici di opposizione o comunque quelli che non appartengono al partito di maggioranza osano esprimere la loro contrarietà alle scelte del governo. I rappresentanti della stampa ufficiale, di fatto l’unica ammessa in Ucraina, confidano di essere sottoposti a censura. Sevgil Musaeva, redattrice della Ukrainska Pravda, smorza un po’ i toni dicendo che quella dell’ufficio presidenziale non è una censura sistematica, ma è comunque lo strumento preferito dai fedelissimi di Zelensky per tenere sotto controllo l’informazione nazionale e quindi l’umore dei cittadini.

I.P.

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